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Charles Leclerc omaggia Gilles Villeneuve con un casco dedicato che ricorda i colori del campione canadese.
Dopo oltre 40 anni dalla scomparsa “dell’aviatore”, come lo avevano chiamato, è il segnale di un ricordo imperituro di un pilota che ha scritto una pagina indelebile della storia della F.1. Bello, si dirà, perché un pilota moderno che non era ancora nato quando Gilles correva, ha voluto dedicargli un casco speciale. Invece vorrei andare controcorrente. Se oggi si ricorda Villeneuve col suo casco è perché lui, il casco, era un segno distintivo di ogni pilota.
Ve lo immaginate Senna con un casco multi colorato invece del suo tipico giallo con i colori della bandiera brasiliana? Ve lo immaginate Ronnie Peterson senza il casco blu con la visierina gialla? O Michele Alboreto con il suo blu e giallo in ricordo di Ronnie? O vogliamo parlare del casco di James Hunt, di quello rosso fluo di Niki Lauda? Era la F.1 in cui il casco identificava un pilota, frutto di elaborazione e colorazioni particolari, volute dallo stesso pilota.
Era un simbolo riconoscibile a distanza, un marchio di fabbrica. Come lo erano quelle due strisce sul casco di De Angelis ripreso da Alesi o il disegno di Fittipaldi ripreso da Piercarlo Ghinzani.
Adesso provate a resettare la mente e pensate al presente: con quale casco, fra 10 anni, un giovane pilota di F.1 vorrà ricordare Charles Leclerc e i suoi, si spera, titoli mondiali? Se in una stagione di 23 gare cambia 10 caschi, se va bene, quale sarà il suo da trasmettere ai posteri? E vogliamo parlare di Verstappen e del logo Red Bull che ha sfornato generazione di caschi tutti uguali? Lando Norris, verrà ricordato per quello a palla di basket o per la pizza e fichi dedicata a Imola qualche tempo fa? Quando si parla di personalità e di identificazione, i piloti di oggi sono della generazione usa e getta, di quelli che fatto un casco, la gara dopo lo cambiano più spesso di quanto cambiano le mutande.
Il casco e la sua colorazione è solo un simbolo di questa F.1. Forse ci si ricorderà di Hamilton e del suo casco giallo, sostituito alcune volte da uno nero e viola, ma quale simbolo resterà della loro carriera? Quale ispirazione avranno i piloti del domani dai campioni di oggi? Ecco, Leclerc che ricorda Gilles Villeneuve in Canada è un bellissimo gesto, ma rispetto al casco di inizio stagione, a quello usato a Monaco e l’altro in Spagna, per non dimenticare quelli degli anni scorsi, quale sarà il ricordo che lascerà in F.1? Il ricordo del passato dimostra la tristezza del presente per quanto vogliano poi raccontarcela diversamente…