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Al quinto weekend di gara in sei settimane, come riescono i piloti di Formula 1 a mantenere il ritmo sia dal punto fisico che da quello mentale? “La tripletta è stata difficile, perché abbiamo cominciato con un risultato pessimo, e abbiamo continuato con quella tendenza – ha risposto il pilota della Ferrari, Charles Leclerc, a una domanda di Automoto.it -. Poi a Budapest è arrivata una nota positiva, che mi permette di tenere il ritmo. Sono molto contento di essere qui e di tornare in macchina domani, per vedere se riusciremo a fare degli altri passi in avanti. Dopo la tripletta non vedevo l’ora di andare in vacanza, mentre ora spero di poter vivere un weekend positivo prima di andarci”.
Prima delle vacanze, la Formula 1 ha oltrepassato la metà della stagione 2024. E il bilancio, per Leclerc e la sua Ferrari, è a due facce. “Possiamo dividerla in due parti, la prima molto positiva, soprattutto nel modo in cui abbiamo massimizzato il nostro potenziale, e la seconda difficile. Con l’aggiornamento di Barcellona, abbiamo perso punti perché abbiamo dovuto sperimentare. Abbiamo fatto più fatica in qualifica che in gara, il che è un problema su piste come l’Ungheria, dove sorpassare è difficile. Ma sono sicuro che le nuove parti che porteremo ci daranno una spinta in termini di performance”.
Il 2024 sorprende per un dato - sette vincitori diversi in tredici gare - che secondo Leclerc “è una bella notizia per la F1”. “Da un lato – ammette - c’è una parte di me che vorrebbe un dominio totale della Ferrari, il che sarebbe molto noioso. Non è così, abbiamo ancora tanto lavoro da fare e al momento non lottiamo per la vittoria”. Ma il tempo di capire è finito: “Dopo tre o quattro weekend difficili, abbiamo perso abbastanza punti. Da Budapest in avanti ci siamo detti che avremmo smesso di sperimentare. Abbiamo imparato a sufficienza, e ora dobbiamo focalizzarci sul massimizzare le prestazioni”.
Il tutto in un contesto sfidante, con vetture che Leclerc dice di apprezzare, pur ammettendone la complessità. “Queste monoposto mi piacciono molto da guidare, ma sono vetture difficili, e lo si vede per tutti i team. Soprattutto in termini di sviluppo ci sono degli imprevisti: ci si aspetterebbe che i team conoscessero bene come funzionano queste auto, ma quando un team porta un upgrade non è scontato che funzioni”.
Ed è stato così per la Ferrari. “Non ci aspettavamo di trovarci nella situazione in cui siamo, eppure eccoci qui. Siamo perfettamente consapevoli delle aree in cui dobbiamo lavorare e ce la stiamo mettendo tutta per risolvere il prima possibile”, riflette Charles. Che di Binotto in Audi dice: “Credo che una larga parte della vita di Mattia sia in Svizzera, quindi immagino che conosca molto bene la cultura. Lo aiuterà a integrarsi, così come potrà sicuramente sfruttare l’esperienza pregressa in un team come la Ferrari. Ci sono tante lezioni legate al passato che potrà portare con sé in una scuderia come la Sauber”. Così come la Rossa potrà fare tesoro delle difficoltà recenti per un futuro più roseo.