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Mattia Binotto, poi Gino Rosato, Jonathan Giacobazzi, David Sanchez, Laurent Mekies. I transfughi eccellenti. E poi gli spostamenti interni, a partire da Rueda alle strategie e non si sa per quanto ancora a Maranello, e qualche altro nome illustre che già in Bahrain era stato smentito ma, come Mekies, poi trova conferma. Le porte girevoli di Maranello vanno solo in un senso, l’uscita, mentre in ingresso al momento non si sa ancora niente. Perché se al posto di Binotto è arrivato Vasseur, al posto di Rosato e Giacobazzi, ovvero “l’ambasciatore” del team nei contatti con i personaggi che contano e un ragazzo che si occupava di marketing, non si sa ancora nulla, dal punto di vista tecnico al posto di Sanchez passato in McLaren c’è stata una promozione interna.
Adesso col direttore sportivo che lascia, sarà arduo trovarne uno in tempi brevi, perché il ruolo di Mekies, che in pista aveva anche sostituito Binotto quando il manager italo svizzero non veniva ai GP, non è di facile sostituzione. Serve una figura apicale, capace di sostituire Vasseur nel caso sia indisposto (e all’ultimo consiglio mondiale della F.1 vedere il manager francese sofferente, per un brutto mal di schiena, fa capire come non possa mollare adesso). E poi serve uno che conosca i regolamenti. Non diciamo a memoria, perché oggi sono tanti e complessi, ma serve di sicuro una figura che sappia dove mettere le mani e sul ruolo di vice Mekies al momento solo silenzio.
E’ una Ferrari in ricostruzione, senza dubbio, ma perdere i pezzi un poco alla volta senza avere già pronti dei rincalzi da dover inseguire, non è la soluzione migliore. Di gente valida sul mercato ce ne è poca e quei pochi sono già tutti impegnati. Un nome su tutti: Massimo Rivola. Era il DS della Ferrari, cresciuto in Minardi e Toro Rosso, ma oggi è AD di Aprilia. E che dire di Stefano Domenicali, attuale CEO di Liberty Media? Ovvero essere DS Ferrari è un ruolo importante, che apre molte porte in futuro e questa figura non è che la trovi sul mercato: o la costruisci in squadra o rischi di avere un buco. Quello che potrebbe accadere adesso alla Ferrari.
Si parla di fantomatici arrivi di tecnici dalla Red Bull, sui nomi silenzio totale, al contrario di chi invece se ne va dalla Ferrari. In che ruolo e a far cosa, non si sa. Sembra quasi uno spot per la stampa tanto per far contenti i vertici che magari leggono i giornali e si accontentano delle pubblicazioni che parlano di guadagni stellari di un secondo e mezzo al giro. Una situazione difficile, sotto tutti i punti di vista. Siamo nel mezzo del guado e alla carovana dei partenti potrebbe aggiungersi qualcun altro. Di sicuro Mekies, dalla Toro Rosso alla FIA e poi alla Ferrari per tornare a Faenza, rappresentava un anello di congiunzione nella gestione di Leclerc da parte di Todt jr. Oggi questo altro tassello viene meno e Leclerc sembra sempre più solo a dover affrontare un futuro ignoto e senza certezze…