F1: Ferrari e Mercedes, in Austria con l’assetto è questione di equilibrio

F1: Ferrari e Mercedes, in Austria con l’assetto è questione di equilibrio
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Nelle prove libere del Gran Premio d'Austria, Ferrari e Mercedes hanno cercato il giusto equlibrio a livello di assetto. Lo avranno trovato?
2 luglio 2021

Trovare un equilibrio tra la prestazione sul giro secco e il ritmo sui long run non è compito facile, per la Ferrari. Nel GP di Stiria, la Rossa aveva sacrificato la qualifica per trovare uno spunto migliore in gara. Un strategia, questa, che dopotutto aveva dato i suoi frutti, consentendo alla scuderia di Maranello di ottenere un sesto e un settimo posto da formichina. Ma la Ferrari, per il secondo appuntamento al Red Bull Ring, ha cercato un compromesso più efficace, per rendere la SF21 meno deficitaria in qualifica rispetto a sette giorni fa.

Nelle FP1, la Rossa è stata molto veloce sul giro secco. Ma si sono ripresentati i problemi ciclici della Ferrari, con un sottosterzo molto fastidioso, e, soprattutto, un long run disastroso per Carlos Sainz, rallentato dal graining all’anteriore con le soft, mescola di un grado più tenera rispetto alla rossa di sette giorni fa. Il fatto che Charles Leclerc, con le Pirelli prototipo che debutteranno ufficialmente a Silverstone, abbia avuto meno difficoltà, può offrire un po’ di conforto in ottica futura. Ma anche il monegasco si è lamentato della gestione delle gomme con la configurazione portata in pista dalla Ferrari, con ala a cucchiaio.

In generale, la SF21 fatica maggiormente con le mescole più morbide della gamma di Pirelli. Ma non è detto che la Rossa sia costretta ad usare la soft. Viste le temperature relativamente miti previste per il prosieguo del weekend, non è da escludere una strategia media-hard, con una singola sosta, evitando così l’impiego della mescola più tenera. Potrebbe essere l’opzione migliore per la Ferrari, che nelle FP2 ha mostrato un ritmo interessante con le gialle. Difficile, invece, fare un raffronto sul giro secco, perché la simulazione di qualifica delle Rosse si è consumata mentre piovigginava.

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Anche in Mercedes si cerca un equilibrio non facile. Considerando che, nel GP di Stiria, la strategia a due soste non è stata particolarmente penalizzante, e che le gomme più tenere scelte da Pirelli per il GP d’Austria offrono più grip meccanico, il team di Brackley ha tentato la carta dell’ala posteriore più scarica, già vista a Baku qualche settimana fa. Questo nel tentativo di ridurre, almeno in parte, il gap sul dritto dalla Red Bull, implacabile non solo per l’efficacissimo motore Honda, ma anche per l’assetto più scarico.

Uno dei vantaggi della Red Bull, a ben vedere, è la possibilità di scendere in pista più scarichi a livello di aerodinamica senza pagare conseguenze eccessive a livello di degrado delle gomme. La Mercedes, quindi, è scesa in pista con un’ala posteriore con un singolo pilone, cioè più scarica. Il feedback di Lewis Hamilton, chiamato a mettere alla frusta questa configurazione, è stato tutt’altro che esaltante. La W12, già capricciosa di suo, ha fatto le bizze. E, su consiglio dell’inglese, la Mercedes è tornata sui suoi passi nelle FP2, optando per un’ala con doppio pilone.

Un dato interessante riguardo alla Mercedes viene dal comportamento della W12 con il fresco e la leggera pioggerellina delle FP2. Con un asfalto con una temperatura di soli 25 gradi, la diva delle Frecce nere si è dimostrata efficace. Ma Hamilton, via radio, ha mostrato una certa insofferenza sul bilanciamento, nonostante la performance. Viste le previsioni meteo, che la Mercedes col freddo sia a suo agio è una buona notizia per la compagine di Brackley. Sul passo gara, però, la Red Bull potrebbe avere qualcosina in più in saccoccia. 

E chi non ha problemi nel trovare l’equilibrio ideale è proprio la Red Bull. La scuderia di Milton Keynes, in questa fase del campionato, sta interpretando al meglio la parte della fu Mercedes delle meraviglie, arrivando in pista sin dalla prima sessione di prove libere con una vettura ben bilanciata ed efficace. Max Verstappen, senza un plissé, si è dimostrato subito competitivo. Come a ricordare, se ce ne fosse bisogno, che è lui l’uomo da battere, sette giorni fa come oggi. La Mercedes sarà anche più forte con il freddo, ma la Red Bull è un avversario scomodo. Molto scomodo. 

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