F1. Ferrari, cosa succede alla SF-24? Ecco come la pensano Leclerc e Sainz

F1. Ferrari, cosa succede alla SF-24? Ecco come la pensano Leclerc e Sainz
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Nel giovedì del Gran Premio d'Austria 2024 di Formula 1, Carlos Sainz e Charles Leclerc parlano delle performance sottotono della Ferrari SF-24 nelle ultime gare
27 giugno 2024

Che cosa sta succedendo alla Ferrari SF-24 in questa fase della stagione 2024 di Formula 1? A questa domanda hanno risposto direttamente i piloti della Rossa, Charles Leclerc e Carlos Sainz, nel giovedì del Gran Premio d’Austria, la seconda gara di una tripletta estiva che può avere risvolti importanti in ottica campionato. Su una cosa entrambi sono d’accordo: non si tratta di un problema legato al set-up della monoposto della scuderia di Maranello.

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Non penso che sia questione di assetto – ha risposto Leclerc a una domanda in merito di Automoto.it -. Per quanto riguarda Montréal abbiamo identificato che cosa fosse andato storto, e riguardava soprattutto le gomme. Per Barcellona era questione di passo, eravamo più lenti rispetto a quanto ci aspettavamo e non abbiamo ottimizzato il nostro pacchetto e cercheremo di lavorare per farlo. Barcellona era la prima gara con i più recenti aggiornamenti”.

“Dobbiamo lavorare per capire meglio i nuovi componenti che stiamo usando in questo momento. Trattandosi di problemi diversi, non credo che si tratti di una tendenza”, ha aggiunto riferendosi al filotto negativo Canada-Barcellona”. “Il nostro assetto è molto simile dall’inizio dell’anno – ha risposto Sainz alla stessa domanda -. La macchina è la stessa, l’abbiamo solamente aggiornata per generare più deportanza. Anche i nostri rivali, però, stanno aggiornando le loro vetture, e le stanno rendendo più veloci. Non siamo noi ad aver subito un peggioramento. È solo che gli altri stanno facendo un ottimo lavoro”.

Sainz e Leclerc, invece, hanno punti di vista diversi sulle curve veloci, frangente in cui la Ferrari sembrava faticare a Barcellona. “In gara è molto difficile trarre delle conclusioni per via della gestione delle gomme – osserva Leclerc -. Per fare un esempio, potremmo preservarle di più in curva 9 che in altre, e da fuori potrebbe sembrare una debolezza anche se non lo è. In qualifica a Barcellona abbiamo perso tutto nell’arco di due curve, la 5 e la 10. Quest’ultima rispecchia le curve lunghe e lente in cui fatichiamo e su cui dobbiamo lavorare. La 9 e la 13 non hanno rappresentato forti debolezze in qualifica”.

“Sono d’accordo con Charles che il nostro problema principale riguarda le curve lente e quelle medio-lente – riflette Sainz -. Ma penso che le curve ad alta velocità restino una debolezza dell’auto, perché non apprezzo l’influsso sulle gomme che il potenziale bouncing dell’auto può causare in curva. Possiamo affrontare i cambi di direzione veloci quasi con la stessa rapidità della McLaren e della Red Bull, ma non mi piace l’effetto del bouncing in qualifica e in gara. È una difficoltà minore rispetto alle curve lente, ma è una debolezza che va risolta, visto che siamo al terzo anno di questo regolamento e il problema continua a ripresentarsi”.

A ben vedere, i punti di vista dei due piloti della Ferrari sono le due facce della stessa medaglia. Da un lato Leclerc spiega che la necessità di gestire le gomme li porta ad alzare il piede nelle curve veloci. Dall’altro Sainz sottolinea come gli pneumatici vengano sollecitati dal bouncing nello stesso frangente. Sono due modi diversi di approcciarsi allo stesso fenomeno, e non è la prima volta che Leclerc e Sainz interpretano in maniera differente il comportamento della vettura, filtrandolo attraverso le proprie sensazioni.

Al netto di questo, Sainz aggiunge che “Barcellona è stata la nostra gara peggiore lo scorso anno, e, nonostante sia una corsa tendenzialmente rappresentativa, potrebbe essere un’eccezione. Sicuramente non è stata una bella sorpresa per il team, visto che ci aspettavamo di essere più vicini in qualifica”. “Vedendo i numeri il nuovo pacchetto funziona. Ma ci sono delle aree in cui un semplice upgrade non basta”. Come quella che vede Leclerc e Sainz avere vedute differenti.

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