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Ferrari, si pensava ad un colpo grosso alla Red Bull. Cominciava a delinearsi lo scenario tecnico della squadra italiana che in futuro avrebbe assestato un colpo di rilievo sul piano acquisti dei tecnici.
Secondo le voci che circolavano in Austria avrebbe dovuto essere Pierre Waché, direttore tecnico Red Bull, il pezzo pregiato della campagna acquisti di Maranello e insieme a lui sarebbero dovuti arrivare altri cinque tecnici dalla struttura inglese, in modo da formare un gruppo di lavoro unico in vista del futuro. Waché è il progettista che ha firmato la Red Bull RB18 mondiale nel 2022, ha 48 anni e ha cominciato a lavorare nel 2001 con Michelin, per cui del consumo gomme e le tematiche relative conosce ogni segreto. Dal 2013 è il braccio destro di Adrian Newey e ha collaborato col tecnico inglese nella realizzazione delle monoposto degli ultimi anni.
Chris Horner ha tuttavia smentito queste voci. Il team principal di Red Bull ha commentato così le ipotesi: "Non sono veri questi rumours, Waché ha appena firmato un rinnovo valido tre anni con noi. Da Red Bull, a Maranello arriveranno delle figure Junior. Ferrari parla solo per generare interesse".
Fra le altre indiscrezioni si è saputo anche che Laurent Mekies sarà per l’ultima volta sul muretto Ferrari la prossima settimana a Silverstone, dopo di che inizierà il periodo di gardening, come lo chiamano gli inglesi, prima di approdare a gennaio 2024 alla Alpha Tauri (o come si chiamerà a quell’epoca) come team principal della squadra di Faenza. Queste indiscrezioni, però, rischiano di creare un problema di gestione delle persone interne alla Ferrari. Mettendosi nei panni di Cardile e Gualtieri, responsabile tecnico e motorista, nonché Diego Tondi responsabile galleria del vento, sapere di essere commissariati e in scadenza con l’arrivo di un nuovo gruppo dirigente, non depone a favore di una collaborazione ai massimi livelli.
Perché, umanamente comprensibile, se si è deciso di prendere gente nuova da fuori e metterle a capo dei vari reparti, è sintomo di sfiducia verso l’attuale staff, per cui Vasseur ha il dovere di dover trovare la miglior soluzione fra la gestione attuale e quella futura destinata a sostituirli.
“Non ci sono molte alternative in merito – dice Daniele Audetto, ex DS Ferrari negli anni 70 – se prendi un solo tecnico da fuori, il rischio è che all’interno della squadra venga emarginato, per cui non potrà combinare niente. Oltre al tecnico di riferimento, serve la squadra di fedelissimi che operi in fiducia. E’ successo in passato quando Schumacher si portò dietro Ross Brawn e Rory Byrne più un’altra serie di tecnici vari. Se Ferrari vuole risorgere e riorganizzarsi, deve prendere un pacchetto completo e non solo una persona”. A quanto pare, le parole di Audetto sono state profetiche. Non resta che aspettare gli annunci ufficiali e capire se i nomi che circolano siano quelli citati. Di certo in Austria ci sono stati incontri fra Chris Horner e Fred Vasseur sul motor home di Liberty Media, mediatore Stefano Domenicali, e la presenza del presidente Ferrari, John Elkann, sembrava fatta apposta per confermare lo sblocco di queste situazioni critiche.