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“Sicuramente il fatto di sentirmi a casa ha influito. Non solo perché è come se la Ferrari fosse la mia seconda famiglia, ma anche perché sono stati i primi a credere in me, ancora prima che arrivassi in F1. Mi hanno dato l’opportunità di arrivarci, di essere un pilota della Ferrari, di avere una monoposto che mi consentisse di cogliere la mia prima pole position e la mia prima vittoria”: Charles Leclerc è razionale nella sua riconoscenza alla Ferrari nel tradizionale incontro con la stampa nel giorno della presentazione della nuova monoposto della Rossa, la Ferrari SF-24.
“Amo la Ferrari, e credo che sia chiaro a tutti – risponde Leclerc a una domanda di Automoto.it sulle motivazioni della sua scelta di restare in Ferrari -. Ma quello che mi ha convinto più di tutto a firmare un contratto a lungo termine è il fatto di credere pienamente nel progetto. Altrimenti non l’avrei mai fatto. E sono sicuro che abbiamo la possibilità di avere la miglior macchina sullo schieramento nei prossimi anni”. Una fiducia nei confronti della Ferrari, questa, che non è certamente venuta meno quando Leclerc ha saputo delle trattative con Lewis Hamilton.
L’elefante nella stanza è stato fatto sgombrare dopo pochi minuti dall’inizio della conferenza: Leclerc sapeva tutto. “Contratti di questo tipo non sono finalizzati da un giorno all’altro – racconta -. Ci vuole ovviamente del tempo, ed ero a conoscenza di questa trattativa prima che firmassi il mio accordo. Non è stata una sorpresa. Non voglio dire troppo per rispetto nei confronti di Carlos. Abbiamo passato degli anni fantastici insieme e ne avremo ancora uno. Faremo il massimo per finire al meglio. Lewis è un pilota incredibile, il migliore della storia. Ha una grandissima esperienza, che porterà con sé in Ferrari”.
“Con Lewis ho parlato, soprattutto dopo l’ufficialità dell’accordo. Ci siamo sentiti via messaggio. È sempre interessante avere un nuovo compagno di squadra, con un diverso modo di lavorare, di guidare. Specialmente quando si tratta di un sette volte campione del mondo”. E l’arrivo di Hamilton, allora ancora solo potenziale, non ha spostato nulla nella sua, di negoziazione. “Le trattative con Lewis non hanno cambiato nulla nelle mie discussioni con il team. Mi sono focalizzato su di me e quello che è meglio per me. È sicuramente un bene che la scuderia sia stata onesta con me, ma non è cambiato nulla”. Ma il 2025 è ancora lontano. Quest’anno Sainz sarà ancora il suo vicino di box, e Leclerc è sicuro che i rapporti resteranno gli stessi.
“Non credo che la cooperazione tra me e Carlos cambierà – riflette -. Sappiamo entrambi come funziona questo sport, visto che competiamo da quando eravamo ragazzini. Siamo consapevoli che queste cose possono succedere, ma sappiamo anche che per il bene del team dobbiamo continuare a lavorare nel miglior modo possibile. Ho imparato qualcosa da ogni mio compagno di squadra, ma quando si guarda nel complesso a come lavora con il suo ingegnere, i suoi riscontri, il modo in cui prepara le gomme e guida, ci sono sempre differenze. E da questo si impara”.
Al netto di tutto quello che gli cambierà intorno, una cosa è certa. “L’obiettivo del nuovo contratto è vincere il mondiale con la Ferrari. Ma dipende dalla situazione in cui mi troverò dopo questo accordo. Amo moltissimo la Ferrari, e farò di tutto per vincere il mondiale con questa scuderia”. È da questa voglia di successo che nasce la baldanza di Leclerc ai blocchi di partenza di questa stagione. “Sono sempre estremamente motivato, sarebbe molto difficile essere più motivato di così. Ho una grande fame di vittoria, il 2023 è stato un anno senza successi e non vedo l’ora di tornare sul gradino più alto del podio con la Ferrari”.
E la fame di vittoria non si limita a qualche successo sporadico. “Vincere due o tre gare? Non è abbastanza”, risponde Charles a chi gli propone un obiettivo in linea con i successi del 2019 e del 2022. “Voglio cogliere il maggior numero di vittorie possibile. Faremo i conti alla fine dell’anno, e ci vorrà almeno la prima gara per capire quanto siamo davvero competitivi. È difficile farsi un’idea di dove saremo dopo il Bahrain. Ci vogliono almeno due o tre gare per capire davvero quanto è forte il pacchetto su piste diverse tra loro e in condizioni diverse in termini di temperatura e vento. Ma già dopo la prima gara avremo un’idea”.
A questo punto delle faccende pre-stagionali, ci si può affidare solo alle prime sensazioni. Che all’atto pratico, per Leclerc, sceso in pista a Fiorano con la SF-24 oggi, sono positive. “Dopo i primi giri lo scorso anno non ero contento del comportamento della macchina. La monoposto era molto difficile da guidare. Quest’anno la vettura sembra più “sana”. D’altro canto, voglio sottolineare che questo non vuol dire nulla sulla competitività della vettura, perché se gli altri team hanno fatto un salto in avanti maggiore non basterà avere una monoposto più facile, se non è abbastanza veloce”.
“La monoposto 2023 – osserva Charles - era estremamente sensibile ai cambiamenti del vento e alle condizioni esterne, e questo rendeva molto difficile estrarre il massimo dalla vettura, perché il suo comportamento era completamente differente a seconda delle condizioni. Questo più in gara che in qualifica. Basandosi sul simulatore, credo che sia stato fatto un passo in avanti in questo senso. All’atto pratico, oggi ho inanellato tre giri senza spingere, quindi è troppo presto per fare valutazioni”.
Dalle parole di Leclerc traspare anche un’altra sensazione: la Ferrari ha imparato dalle difficoltà dello scorso anno. “Credo che il 2023, per quanto sia stato un campionato deludente nel complesso, visto che non abbiamo lottato per le posizioni che avremmo desiderato, abbia visto un’ottima reazione dalla prima gara. La seconda parte della stagione è stata molto buona, la direzione che abbiamo preso ci ha portato ad avvicinarsi velocemente alla Red Bull. Il nostro obiettivo è partire da una forte base e avere una progressione simile, per poterci battere con la Red Bull il prima possibile. Ora non posso dire se potremo farlo da subito. Lo scopriremo nella prima gara”.
Charles appare anche soddisfatto di un altro ingrediente fondamentale della Ferrari oggi: l’uomo al comando, Fred Vasseur. “Parlo molto con Fred e condivido la sua visione a medio e lungo termine per la scuderia. È questo che mi ha dato fiducia nel futuro. Ci sono così tante differenze con il passato. Fred è molto chiaro in quello che vuole raggiungere e nelle sue indicazioni al team, cosa che credo sia molto positiva. Un lato che apprezzo di Fred è che non si cura di quello che dicono all’esterno del team. Si concentra su quello che va fatto all’interno, ed è molto diretto”.
A chi gli chiede se l’entusiasmo in Ferrari sia cresciuto con la notizia dell’arrivo di Hamilton, Leclerc risponde individuando un altro crocevia. “Si parla di almeno sei mesi fa. Quando abbiamo iniziato la seconda parte della stagione, c’era una grandissima motivazione all’interno della scuderia. Ricordo molto bene il momento in cui abbiamo effettuato certi test a Zandvoort nelle libere e abbiamo avuto dei risultati ben precisi, riuscendo a capire i punti deboli della macchina e come migliorarli. Da quel momento, tutto ha avuto senso”. Nasce tutta da qui la fiducia nel futuro di Leclerc, che alla Ferrari deve tutto. E vuole restituire il favore riportandola sul tetto del mondo.