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Dopo le varie indiscrezioni circolate nei giorni scorsi riguardo all'organigramma della Ferrari in F1 - a cominciare dall'addio del responsabile dell'aerodinamica, David Sanchez, ufficializzato poi dal diretto interessato attraverso un post su Linkedin, fino ad arrivare alle possibili dimissioni di Laurent Mekies - ora parla direttamente Frédéric Vasseur. Ha scelto di farlo con una testata francese, Auto Hebdo, per discutere di quelle che in Francia vengono chiamate "voci d'oltralpe". A domanda su Sanchez, Vasseur fa spallucce, definendo "inevitabile" quanto successo. "Alcune persone, che erano molto vicine a Binotto, preferiscono andare via. E a me non dispiace", osserva il team principal della Ferrari, che aggiunge che "altri potrebbero aver temuto per il loro futuro.
Vasseur ha scelto un media "amico" anche per rendere noto anche da questa parte delle Alpi il suo disappunto per le critiche mosse alla Ferrari dopo la prestazione negativa offerta a Sakhir. "Faccio fatica a comprendere perché la scuderia sia diventata un bersaglio dopo un solo Gran Premio. La correlazione dei dati tra la simulazione e la pista ci fa capire che siamo sulla strada giusta". E per questo, Vasseur ha chiesto agli uomini e alle donne della sua squadra di "rimanere concentrati sulle prestazioni e di trovare soluzioni per l'affidabilità, perché il campionato è lungo. La gara in Bahrain è stata negativa sotto certi aspetti, ma positiva sotto altri".
Maggiori riscontri sulla performance della Ferrari SF-23 arriveranno già a Jeddah, circuito su cui questo weekend sarà disputato il Gran Premio dell'Arabia Saudita. Una pista, questa, che con i suoi lunghi rettifili dovrebbe essere più gradita alla SF-23, che, per quanto abbiamo visto finora, pare più efficace sul dritto di quanto non lo sia in curva. In ogni caso, per trarre le prime conclusioni sui veri valori in campo bisognerà attendere almeno un altro paio di GP. Ma una prestazione convincente a Jeddah potrebbe quantomeno calmare le acque turbolente in cui naviga al momento Vasseur.