Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Quando il primo febbraio dello scorso anno, alle ore 20:00 precise, la Scuderia Ferrari ha annunciato l’ingaggio di Lewis Hamilton la notizia ha diviso il mondo dei tifosi. C’è chi ha osannato il passaggio dalla Mercedes alla Rossa e chi, invece, resta dubitante in merito all’età del sette volte campione del mondo che ha da poco spento 40 candeline. "È integro, è in forma sia di fisico che di testa, e non mi pare proprio che l’età sia un problema. Ha accettato la sfida con enorme entusiasmo, quindi presumo sia sicuro delle sue possibilità” ha chiuso la discussione Enzo Lardi Ferrari, figlio del Drake.
Ma perché attendere così tanti anni per giungere a Maranello se Lewis Hamilton ha espresso, in occasione del suo primo giorno in sede, di star cercando questa opportunità da diversi anni? “Nel corso degli anni abbiamo parlato e scherzato, qua e là. Più volte mi ha manifestato il desiderio di correre con noi, ma lui era legato da vincoli con la Mercedes e noi altrettanto con i nostri piloti. Poi è arrivato il momento in cui sia Lewis sia noi abbiamo visto lo spiraglio per intavolare la trattativa. Ed è arrivata la firma” ha rivelato Enzo Ferrari ad Autosprint. “La prima volta venne da noi quando acquistò LaFerrari, era il 2014 e si soffermò parecchio in fabbrica per studiare come personalizzarla. Poi verso sera fece per salutarmi e gli chiesi se volesse fermarsi a cenare con me. Fu entusiasta, parlammo di auto ma non solo e scoprii una persona davvero gradevole, fuori dal comune. Eravamo al ristorante Cavallino, lui col cane. Tornò altre volte, parlando principalmente con gli incaricati della parte commerciale”.
Così, tra un bicchiere di vino emiliano e un piatto di tortellini, è nata una vera e propria amicizia tra il figlio del Drake e il sette volte campione del mondo, legati dal forte sentimento nei confronti dei motori e non solo. “Abbiamo sempre discusso un po’ di tutto, Lewis ha un ottimo ricordo di Lauda, come me. Ci manca, Niki è stato prezioso sia per Lewis sia per la Ferrari. Ma abbiamo affrontato tanti altri argomenti fuori dalle corse. Mi piace che Lewis non sia invasato solo di Formula 1 ma sappia che cosa succede nel mondo. E poi ha questa sensibilità per gli animali”. Non poteva, dunque, mancare al debutto in pista a Fiorano del #44. “C’era tutta la famiglia allargata. Ho scambiato due chiacchiere con suo papà, è una bella persona, ed anche lui è rimasto stupito dal calore di chi aveva atteso Lewis ai bordi della pista per ore”.
Dopo i primi giorni a Maranello, Hamilton si è recato a Barcellona per un TPC con Charles Leclerc. Adesso si inizia a rifinire sul serio i dettagli in vista della prossima stagione. “Da come abbiamo concluso, bene, il 2024 non posso che essere moderatamente ottimista. Il 2025 sarà una stagione bella e spettacolare, perché siamo all’ultima pagina di un regolamento che si chiude e tutti saranno al massimo delle prestazioni. Poi nel 2026 si cambierà”. La passione per gli animali, oltre a legare Hamilton e Piero Ferrari, sono al centro dei discorsi anche con il monegasco. “È da sempre così tra compagni di squadra, fa parte del gioco che quello veterano voglia subito battere il nuovo arrivato. Nel caso di Charles c’è poi il discorso generazionale al quale stiamo assistendo nel tennis con Sinner e altri ragazzini: la freschezza dei giovani contro l’esperienza e la solidità di quelli che hanno tanti anni di più. Io sono sicuro che la rivalità tra Hamilton e Leclerc potrà portare vantaggi a entrambi. Sette titoli mondiali significano la consapevolezza di leggere le corse. Lewis porta in Ferrari una enorme esperienza, è un professionista al livello più alto, sa come si vincono le gare, ha la pressione giusta per provarci”.