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Da Silverstone un raggio di luce. Per Daniel Ricciardo la stagione non è delle più felici da ricordare. Problemi nell'adattarsi alla McLaren, un compagno di squadra veloce come Lando Norris e problemi vari. Quello che era un talento destinato a grandi cose, ridotto a cavalier servente del giovane inglese. Ma quale è il problema di base? Ce lo ha spiegato lui direttamente dopo un GP: "Ho difficoltà a capire la macchina - ha detto - ovvero non riesco a portare velocità in ingresso curva. A volte sbanda davanti, a volte sbanda dietro e credi di essere arrivato al limite. Poi incidentalmente quel limite lo superi e pensi di andare a sbattere, invece scopri che ritrovi aderenza all'improvviso. Non è così in tutte le curve e normalmente quando perdi aderenza sai che il passo successivo è l'uscita di pista. La McLaren, invece, ha un momento inerziale in cui prima perdi aderenza, poi scopri che la macchina tiene. E poi perdi ancora. Riuscire a stare in questa zona grigia è complicato".
L'analisi, riassunta nel disegno di Gabriele Pirovano, è stata sottoposta a uno chief engineering di McLaren per confutarla o avere altri dettagli. "L'analisi di Daniel è perfetta. E' vero, la nostra macchina è difficile da capire e portare al limite, è una sua caratteristica. Ci sono cose che col simulatore non si imparano, servono in test in pista. Purtroppo noi alla McLaren non abbiamo una macchina vecchia per farlo girare e scoprire il vero limite, perché siamo passati da un motore Honda a uno Mercedes. Si può dire quello che si vuole, ma i km in pista, dal vero, sono ancora il differenziale per un pilota e per quanto possa sembrare strano, Ricciardo, al pari di altri, non ha avuto tutto il tempo necessario per provarlo. Aggiungo un altro aspetto importante: le nuove generazioni di piloti, da Norris a Verstappen, Russell tanto per citarne alcuni, sono davvero molto forti e preparati. Arrivano con la mente libera e sgombra dai simulatori e quando si imbattono in una vettura difficile da capire, tirano fuori il meglio. Per Daniel è solo questione di tempo, ci arriverà". E da Silverstone abbiamo visto i primi spiragli di un raggio di sole per un ragazzo che aveva perso il sorriso alla ricerca del limite perduto.