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Ferrari e Red Bull, pur con filosofie progettuali decisamente diverse, stanno mostrando prestazioni convergenti. Efficace nelle curve lente e in accelerazione la prima, eccellente per quanto riguarda la rapidità nella speed trap la seconda, danno vita a una lotta che si decide sui dettagli. In qualifica a Melbourne è stato Charles Leclerc, autore di un giro sontuoso, a tingere il mattino italiano di rosso, per la gioia dei tifosi della Ferrari.
È un risultato che nasce da un approccio molto particolare per estrarre il massimo dalla monoposto nel momento in cui farlo diventa cruciale. Leclerc ha la tendenza a spacchettare ogni curva nelle libere, cercando di trovare il limite – e a volte superandolo, commettendo errori – e di comprendere fino a dove può spingersi per spremere la sua F1-75 come un’arancia Rossa. Nella Q3, non gli resta che mettere insieme i pezzi del puzzle.
Leclerc, sempre molto critico nei suoi confronti, nelle interviste post qualifica ha sottolineato di non aver ottenuto giri particolarmente puliti prima di quello decisivo. Ma importa ben poco, se non si stecca nel momento del giudizio. Sfruttando la sua F1-75 particolarmente efficace con la diminuzione della temperatura dell’asfalto dovuta all’arrivo dell’imbrunire all’Albert Park, ha chiuso la partita con Verstappen staccandolo di 286 millesimi, in un giro in cui ha colto i migliori intertempi nel primo e nel terzo settore.
Con monoposto inferiori al suo talento, Leclerc ha dimostrato di poter elevare il materiale a sua disposizione portandolo là dove non sarebbe potuto ragionevolmente arrivare, aprendo però il fianco a errori. Ora Charles non ha bisogno di esagerare. Si limita semplicemente a studiare la pista metro per metro, prendendosi tutto il tempo necessario per interpretarla al meglio. E sul giro secco è sublime.
La Ferrari non coglieva una pole position a Melbourne dal 2007. Kimi Raikkonen, al debutto con la Rossa, mise le basi per una memorabile vittoria all’esordio con la Rossa. Al termine di quella stagione, si laureò campione del mondo. E visto quanto abbiamo potuto osservare su tre piste – anzi, quattro, contando Barcellona – è lecito pensare che Charles, con la sua F1-75, possa seriamente candidarsi a cogliere lo stesso risultato, componendolo risultato per risultato così come prepara curva per curva i suoi giri in qualifica.