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Dopo il convincente esordio in Bahrain, la Red Bull ha totalizzato una doppietta anche nel Gran Premio dell'Arabia Saudita, la seconda gara della stagione 2024 di Formula 1. La RB20 ha mostrato un'efficienza spaventosa, risultando efficace come le monoposto più scariche sul dritto e come quelle più cariche in curva. È il segnale di un progetto che ha alzato ancora l'asticella, permettendo a Max Verstappen di mostrare una costanza degna di nota. Resta ancora da capire, invece, se Sergio Perez, autore di una prestazione convincente, possa mantenere questo ritmo o finisca per calare come lo scorso anno. La Ferrari, dal canto suo, si è confermata seconda forza del mondiale per distacco su un tracciato che, per via del minore degrado dovuto all'asfalto liscio e alla scelta conservativa di gomme da parte di Pirelli, ha esposto i valori in campo in modo chiaro.
In casa Ferrari è da segnalare il sensazionale debutto del diciottenne Oliver Bearman, chiamato in corsa a sostituire Carlos Sainz, operato per un'appendicite. Pur avendo avuto a disposizione solo una sessione di prove libere - per giunta in condizioni non indicative - Bearman ha sfruttato al meglio un'occasione unica sfiorando la Q3 in qualifica e cogliendo il settimo posto in gara. È il miglior biglietto da visita per un pilota il cui ritorno in F1 in pianta stabile è solo questione di tempo. Alle spalle della Rossa troviamo una McLaren piantata sul dritto, un'Aston Martin più efficace in qualifica e in gara e una Mercedes in preda a evidenti problemi di correlazione. Si è parlato di questo e molto altro nella nuova puntata di DopoGP, l'approfondimento di Automoto.it sulla F1. Ospite di Diletta Colombo ed Emiliano Perucca Orfei è l'opinionista di Sky, Matteo Bobbi.