F1, De Vries sulle parole di Marko: “Proverò in pista che si sbaglia”

Come spesso capita, le dichiarazioni pepate di Marko hanno acceso l’attenzione della stampa e degli appassionati. Ed era inevitabile chiedersi cosa avesse provato De Vries leggendo quelle parole al vetriolo. “È tutto quello che penso al momento, e che è davvero sotto il mio controllo – ha aggiunto al suo pensiero iniziale -. Non credo che ci sia bisogno di forzare nulla. La cosa importante è continuare a impegnarsi, focalizzarsi sul lavoro e avere pazienza. E credo che il potenziale per farlo ci sia”.

Del potenziale lo vede anche qualcuno che ha avuto modo di osservare Nyck da vicino: è il suo compagno di squadra, Yuki Tsunoda. In una roundtable con alcuni giornalisti a cui ha partecipato anche Automoto.it, Tsunoda ha spiegato: “Per come la vedo io, Nyck deve solo mettere insieme i pezzi del puzzle. Il passo c’è, probabilmente deve solo trovare il giusto ritmo. In molte gare, ha faticato parecchio in termini di costanza. Credo che ci riuscirà. I risultati che ha ottenuto in passato fanno capire che ce la può fare”.

“Credo che Nyck abbia mostrando un buon passo nelle libere e anche in un paio di qualifiche – ha aggiunto Tsunoda -. È stato sfortunato, perché non abbiamo a disposizione una vettura particolarmente veloce. È difficile ottenere un buon risultato”. E che i due piloti di casa Alpha Tauri si “annusino” da molto vicino lo si capisce anche da una risposta di De Vries in conferenza stampa. A domanda su chi fossero i tre piloti ad aver offerto prestazioni migliori quest’anno, Nyck ha nominato Verstappen, Alonso e Tsunoda. Una risposta che nasconde una certa arguzia, a ben vedere.

Seduto accanto a De Vries in conferenza stampa c’era il suo grande amico Max Verstappen. L’intesa tra di loro era evidente dal fitto chiacchiericcio nella loro lingua madre durante l’incontro con i media. Ma si evince anche dalla risposta ragionata che Max ha dato a chi gli chiedeva quali consigli potesse dare a De Vries. “Sappiamo tutti che è necessario essere performanti al massimo delle proprie potenzialità – ha spiegato -. Come ha detto giustamente Nyck, non è il caso di forzare le cose. Dipende tutto da come si lavora con il team e dall’esperienza che si acquisisce”.

“Alla fine non importa che cosa dicono i tuoi superiori, quello che conta è quello che impari nei weekend di gara, cosa apprendi dai tuoi errori – ha aggiunto -. È importante sentirsi a proprio agio con la macchina, e parlare con gli ingegneri di quello che si può migliorare. Ad un certo punto le cose cominciano a girare per il verso giusto e si può fare bene. Poi da cosa nasce cosa. Non bisogna stressarsi troppo. Ma non ho bisogno di spiegare queste cose a Nyck, ha molta esperienza”. Staremo a vedere se gli basterà per riuscire a cambiare le sorti di una stagione iniziata con il piede storto. Anche perché nella galassia Red Bull la pazienza è poca. E le parole di Marko sono un chiaro allarme.