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"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano", cantava Antonello Venditti qualche anno fa. Parole che si applicano alla perfezione al percorso di Daniel Ricciardo, che nel 2023 tornerà in Red Bull in veste di terzo pilota. A confermarlo è stato il superconsulente della scuderia di Milton Keynes, Helmut Marko, in un'intervista rilasciata a Sky Deutschland. Lo avevamo spiegato ieri, che Ricciardo era intenzionato a chiudere un cerchio in F1 con i propri modi e i propri tempi e non con il divorzio dalla McLaren. E lo farà da figliol prodigo, con la scuderia che ha deciso di abbandonare con una decisione di pancia nel momento in cui si è reso conto che il sistema Red Bull aveva cominciato a girare intorno a un nuovo sole, Max Verstappen.
Ricciardo è passato dalla Renault alla McLaren, nella speranza di poter cogliere quel titolo mondiale che pensava di non poter ottenere alla Red Bull. Ma gli evidenti problemi di adattamento alle monoposto di Woking, incompatibili con lo stile di guida che aveva sempre applicato in modo prettamente istintivo, lo hanno portato dritto verso un anno sabbatico che ha dovuto incassare suo malgrado. In questi mari burrascosi, la ciambella di salvataggio arriva dal team che lo ha consacrato in F1. E viste le scaramucce - se così vogliamo definirle - tra Max Verstappen e Sergio Perez, il posto da seconda guida potrebbe diventare vacante giusto in tempo per prenderlo.
Ricciardo a Monza aveva detto chiaramente che avrebbe preso la sua scelta pensando al futuro a medio termine. La sua altra opzione, quella di ricoprire il ruolo di terzo pilota in Mercedes, rischiava di portarlo a stare in panchina a lungo, vista la decisione di Lewis Hamilton di continuare la sua avventura in Formula 1 oltre la scadenza del suo attuale contratto, a fine 2023. Legandosi di nuovo alla Red Bull, Ricciardo unisce la forze con un team vincente, in ottima forma. E se è vero che le minestre riscaldate spesso sono indigeste, lo sono molto meno di un addio alla F1 arrivato troppo presto.