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Allegro e sorridente come al solito, qualche autografo e tante foto coi tifosi che nel percorso dall’hotel al paddock lo fermano ogni istante: “Ma sono simpatici” dice sorridendo. Daniel Ricciardo fa il ritorno ai box ma non da pilota, resterà a guardare la “sua” Alpha Tauri nelle mani di Lawson: “Mai lasciare troppo tempo la tua macchina in mano ad altri, come con la fidanzata, meglio curarla da vicino…” dice sornione.
Poi guarda il tutore al polso sinistro e parla dell’incidente in Olanda: “Una cosa stupida, un incidente banale e una distrazione di un istante. Non pensavo davvero potesse avere queste conseguenze. Fa ancora male e salterò anche il Giappone. Mi spiace davvero perché ci tenevo a fare un buon rientro e invece…” e invece guarda la sua mano, che tiene lontano dai tifosi e la protegge nella calca, fino a quando qualcuno non gli molla una foto e istintivamente la prende con la mano infortunata e la firma con la destra: “Fa male e non devo toccarla, voglio accelerare il recupero”.
Ce la farà per il Qatar, che si corre ai primi di ottobre? “Difficile, non so dire, però ci provo lo stesso perché voglio affrettare i tempi di recupero, ho già saltato molte gare per questo incidente, che più ci penso e più mi lascia stupito e incredulo per le conseguenze che ho avuto”.
Però non hai perso il buonumore a quanto pare…”Beh, sono stato fortunato, perché di solito faccio…la pipì con la destra. Se mi fossi infortunato quella sarebbe stato peggio, te lo garantisco!” Vabbè, a parte la…logistica personale, come passi il tempo? ”Allenamento per essere in forma, molto tempo libero e…tante ragazze in giro, ma ormai sono come quello che va
in gelateria e si abbuffa, alla fine non ne vuoi più”. Non ci crediamo nemmeno a vederti…”Piuttosto, raccontami dei tuoi gran premi precedenti: è vero che (nome del pilota che non citiamo, ndr) era uno sciupa femmine? "Eh bei tempi… Mi sa che da pilota avrei dovuto correre nella MotoGP, lì funziona ancora bene a quanto mi dicono…”. Ciao Daniel, mi raccomando: recupera al volo. “Ok ci provo e ce la metto tutta”. Ecco, bravo, così va meglio…