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In Formula 1 continua a soffiare un costante vento di cambiamento. Dopo la prima vittoria di Lewis Hamilton e della Ferrari in una Sprint, è stata la McLaren a piazzare la zampata nelle qualifiche del Gran Premio di Cina 2025, con un’altra prima volta, in questo caso per il poleman Oscar Piastri. Le sessioni scorrono veloci come i piloti in pista, e i valori in campo assumono contorni diversi con il passare del tempo. A ben vedere, era inevitabile che fosse così, tenendo conto del fatto che tra la Sprint e le qualifiche è stato riaperto il parco chiuso. Ma la McLaren si è presa quello che ieri non aveva colto per negligenze varie.
Ci sono sì stati degli interventi sulla MCL39, ma è evidente che ieri la scuderia di Woking non avesse espresso il suo massimo potenziale. Piastri ha sfruttato al meglio la sua monoposto, risultando più efficace di un Lando Norris ancora pasticcione. La vera sorpresa della lotta sul giro secco è stato George Russell, balzato in seconda posizione con un giro ispirato. Che Russell sia efficace in queste circostanze non è una novità, ma è indubbio che la W16 si sia accesa all’improvviso. Sia Russell che Piastri hanno parlato di una macchina che “ha preso vita” al momento giusto.
Merito del giusto spunto nel giro di preparazione prima di quello buono, ma anche della risposta della vettura alle condizioni della pista. Le monoposto di questo ciclo tecnico sono talmente sensibili a queste variabili da cambiare comportamento anche per una folata di vento o una nuvola che oscura il sole. I top team sono abbastanza vicini perché si verifichino avvicendamenti al comando a seconda di quale monoposto viene avvantaggiata dalle circostanze. Nel weekend di gara della Cina, peraltro, sono state modificate in corsa le pressioni delle gomme prescritte da Pirelli.
La Rossa con la riapertura del parco chiuso è intervenuta sul bilanciamento, portando la vettura a essere più sovrasterzante di ieri, come ha spiegato Hamilton a Sky. Potrebbe essere un modo di preservare l’anteriore per domani. Ma che Hamilton e Ferrari partano dalla terza fila domani non è ovviamente un vantaggio, considerando che la posizione in pista assume un ruolo rilevante. Il perché lo si capisce andando a vedere quanto successo nella gara lampo di questa mattina.
La Sprint della Cina ha dimostrato chiaramente che avere la miglior macchina sulla carta non basta per prevalere, nella F1 di oggi. La McLaren nelle qualifiche di ieri ha pasticciato sia a livello strategico che di pilotaggio da parte dei suoi due talenti, e oggi si è ritrovata in una posizione scomoda, nella mischia. La splendida pole colta da Lewis Hamilton ha messo il sette volte campione del mondo nella condizione di poter girare in aria pulita, a differenza dei concorrenti. E questo vantaggio ha avuto un influsso ancora più grande su una pista front-limited con tanto grip, grazie al nuovo asfalto recentemente posato. Condizioni, queste, che peggiorano il degrado delle gomme.
Questo non vuol dire che Hamilton non abbia sofferto il graining. Anzi, è stato il primo a doverci fare i conti, intorno al sesto giro. Ma la gomma si è successivamente pulita, anche grazie alla sua capacità di gestione delle coperture. E quando gli altri a fine gara faticavano, Hamilton ha imposto un ritmo che gli ha consentito di chiudere la corsa da 100 km con un vantaggio di sette secondi su Oscar Piastri. Quanto sposti il fatto di girare nell’aria sporca lo si nota nel confronto con il compagno di squadra Charles Leclerc, pur con lo stesso trend di un miglioramento dei tempi verso la fine di quello che di fatto è uno stint di gara.
Nella gara di domani ci sarà un fattore aggiuntivo di grandissima rilevanza, la strategia. Ma Hamilton nella Sprint della Cina ha mostrato chiaramente tutto quello che può offrire alla Ferrari. Lewis ha la sensibilità del campione navigato, ed è stato in grado di gestire ogni fase della corsa in maniera esemplare, comprese la partenza e il pressing di un Max Verstappen che si è dovuto arrendere alle mancanze della sua RB21. Come ampiamente preventivabile, in condizioni di asciutto sulla lunghezza di gara emergono le lacune di un pacchetto che Verstappen riesce a sfruttare al meglio sul giro secco. Un conto, però, è estrarre il massimo in una sola tornata – così come Max ha fatto anche nella qualifica di oggi - un altro farlo per 19 giri.
Visto il ritmo mostrato da Max sul finire della Sprint, il rischio per lui è di scivolare indietro in maniera ancora più marcata sulla lunghezza della gara di domenica. Sarà per questo che, nel duello con Piastri, Verstappen non ha mostrato la consueta aggressività. A Max conviene fare la formichina, viste le circostanze. Il discorso è molto diverso per Lando Norris, che continua a essere il suo più grande limite. Dopo il dominio in Australia, Norris è tormentato dalla presunta difficoltà nel guidare la sua MCL39. E se l’instabilità al posteriore della sua monoposto è innegabile, è altrettanto vero che spesso in questo ciclo tecnico le vetture performanti sono anche capricciose. Dovrà farsene rapidamente una ragione, se non vuole essere surclassato dal compagno di squadra.
Non c’è invece nessuna stortura nel modo in cui Lewis Hamilton ha regalato alla Ferrari la prima vittoria nella Sprint da quando il controverso format è stato introdotto in Formula 1. Non poteva esserci risposta migliore alle forti critiche di chi – e ci riferiamo soprattutto a parte della stampa inglese – aveva celebrato il suo funerale dopo una gara in Ferrari. Lewis dopo la fine della Sprint si è tolto un sassolino dalla scarpa, puntando il dito contro chi “parla a vanvera”. Ma in fondo aveva già zittito tutti con la sua autorevolezza in pista. Hamilton è arrivato in Ferrari per vincere. E quanto visto oggi è solo l’inizio.
Dopo una giornata senza respiro, è già tempo di voltare pagina e pensare alla gara di domani. Visto il degrado marcatissimo delle gomme con un quantitativo limitato di carburante a bordo, la gestione degli pneumatici nel GP rischia di essere ancora più complicata, soprattutto a serbatoio pieno. La McLaren sembra essere ancora vulnerabile al graining, così come lo era lo scorso anno. Partire davanti come succederà a Piastri dà l’occasione di poter viaggiare in aria pulita, mitigando il problema. Il resto è un'incognita, veloci come si avvicendano i cambiamenti in una F1 mai banale da raccontare.