F1, Crashgate 2008, parla Piquet Jr: “Mi hanno messo sotto pressione psicologica”

F1, Crashgate 2008, parla Piquet Jr: “Mi hanno messo sotto pressione psicologica”
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L’ex pilota Renault brasiliano racconta ulteriori dettagli sul famoso incidente, rivelando la pressione psicologica a cui lo sottoponeva quel “bullo” di Briatore
13 aprile 2023

A 15 anni dall’incidente volontario che sottrasse il titolo di Campione del Mondo a Felipe Massa lasciandolo a Lewis Hamilton, il quale vinse il campionato di F1 per la prima volta in carriera, continuano le polemiche legate a quell’evento che diede il via a “Crashgate”, con le relative dichiarazioni rilasciate. Complice è anche la recente affermazione di Felipe Massa, il quale ha detto che si sarebbe rivolto ai suoi legali per cercare di ottenere quel titolo iridato che gli spettava ma che gli è stato portato via con una scorrettezza.

Nel 2008, durante il GP di Singapore, Nelson Piquet Jr era alla guida della sua Renault quando mise in atto un incidente. Venne poi fuori che fu un atto volontario, chiesto dalla sua squadra, Renault capitanata da Briatore, per favorire il compagno di squadra Fernando Alonso nella vittoria del Gran Premio, e che la FIA lo sapeva ma non fece nulla. Ne rimase coinvolto il connazionale di Piquet Felipe Massa, il quale era in lotta per il titolo in una battaglia equilibratissima con Lewis Hamilton. Massa a fine stagione perse il Mondiale contro l’inglese per un solo punto di svantaggio, imputabile a quell’episodio.

In un’intervista recente rilasciata nell’episodio del podcast Pelas Pistas, Piquet Jr. è tornato a parlare dell’episodio. “Si trattava di un ordine di squadra fatto per aiutare qualcuno all’interno del nostro team – ha finalmente affermato Piquet, dichiarandosi dispiaciuto per gli esiti che quel gesto causò a Massa. – Non fu fatto per danneggiare Felipe Massa, nulla del genere. Fu un errore ma, nella posizione in cui mi trovavo, con il sogno di restare in F1 per tanti anni, è arrivata la gara di Singapore e loro (Briatore e Symonds, ndr.) mi hanno messo psicologicamente con le spalle al muro”.

Proprio l’amministratore delegato Flavio Briatore ed il direttore degli ingegneri Pat Symonds furono individuati responsabili dell’accaduto, puniti con il bando a vita dallo sport che fu in seguito annullato da un tribunale francese.

Se lo rifarei? La mia risposta è: ‘Ovviamente no’ – ha continuato Piquet – ma a quell’età e sotto quella pressione, con nessuno in F1 se non un bullo come Briatore che si lamentava in continuazione e diceva sempre “Guarda che è la tua ultima occasione”, sentivo che tutto stava andando a rotoli. Oggi direi che avrei dovuto fare più test perché, come Kovalainen, ero un altro compagno di squadra non all’altezza di Fernando”.

Nel frattempo gli anni passano ma l’amarezza resta. Massa continua a lottare per quel titolo che sente suo anche se sarà difficile strapparlo ad Hamilton, specialmente a distanza di così tanto tempo.

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