F1. Crashgate 2008, Ecclestone colpisce ancora: “Per Massa è solo una questione di soldi”

F1. Crashgate 2008, Ecclestone colpisce ancora: “Per Massa è solo una questione di soldi”
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Dopo aver scoperchiato il vaso di Pandora del Crashgate 2008, Bernie Ecclestone si scaglia contro Felipe Massa: secondo l'ex numero uno della F1, il brasiliano e i suoi legali sarebbero spinti solo da motivi economici
13 settembre 2023

“Per Massa e i suoi avvocati è solo una questione di soldi”: Bernie Ecclestone, colui che ha scoperchiato dopo tre lustri il vaso di Pandora del Crashgate, chiude il cerchio giudicando così la scelta di Felipe Massa di procedere per vie legali per rifarsi del torto subito nel 2008. “Le probabilità che succeda sono pari a zero”, ha dichiarato in un’intervista a Blick, riferendosi alla possibilità che quel mondiale finisca davvero nelle mani del brasiliano a 15 anni di distanza dai fatti.

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Era stato proprio Ecclestone a riaprire il caso, confidando a F1insider ciò che non aveva mai rivelato prima. Lui e Max Mosley, presidente della FIA all’epoca dei fatti, sapevano del Crashgate prima che Nelson Piquet Junior vuotasse il sacco. Ma decisero di insabbiare il tutto, evitando di creare uno scandalo che avrebbe comunque visto la luce di lì a un anno. A quel punto, però, l’iride era già finita nelle mani di Lewis Hamilton, rendendo il risultato inoppugnabile dal punto di vista sportivo.

Dopo l’annuncio dell’azione legale da parte del determinatissimo Massa, Ecclestone era tornato sui suoi passi, negando di aver mai rilasciato dichiarazioni sul Crashgate. Ma ormai era troppo tardi. Massa continua fiero per la propria strada. ”Lotteremo fino alla fine per ottenere giustizia in questo sport”, ha dichiato in una recente intervista rilasciata di recente al TG1, auspicandosi anche un aiuto da parte della Ferrari.

I suoi legali, però, si sono spinti oltre, arrivando persino a chiedere la collaborazione di Lewis Hamilton, l’uomo che perderebbe uno dei suoi titoli mondiali nella remotissima ipotesi in cui Massa dovesse ottenere non solo un risarcimento finanziario, ma anche un cambiamento di quella classifica mondiale. Gli avvocati di Massa hanno tirato fuori la cittadinanza brasiliana onoraria conferita a Hamilton e la sua popolarità nel paese sudamericano per pietire un aiuto improbabile.

Il diretto interessato, a domanda sul Crashgate in Olanda, aveva fatto spallucce, dicendo di essere non curarsi più di tanto di accadimenti passati. Lo stesso vale pure per Abu Dhabi 2021. “Non sono una persona vendicativa. Non voglio rifarmi di quello che è successo. Non posso controllare il passato, posso solo migliorare in ottica futura”, aveva spiegato a Monza, dopo il rinnovo del suo contratto.

Eppure, secondo Ecclestone proprio i fatti di Abu Dhabi avrebbero potuto essere oggetto di una causa contro la FIA da parte di Hamilton e della Mercedes. Ma quel finale che Ecclestone definisce “poco pulito” non ha avuto strascichi legali. Volendo entrare nel campo dell’improbabilità, comunque, Massa dovrebbe sperare in una squalifica della Renault dall’intero mondiale 2008, perché la cancellazione dei risultati del GP di Singapore farebbe prevalere Hamilton con un vantaggio maggiore di quel punto che a 15 anni di distanza è ancora una ferita aperta per Massa. Soprattutto se stuzzicata dalle dichiarazioni di chi c'era, e ha taciuto. 

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