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Haas è stata la prima squadra ad aprire il valzer delle presentazioni di questa stagione 2024 di Formula 1, ormai alle porte con i test prestagionali in Bahrain definitivamente archiviati. La monoposto a cui sono stati tolti i veli il 2 febbraio si chiama VF-24 e sarà nuovamente affidata nelle mani esperte di Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen, sotto il controllo del nuovo team principal Ayao Komatsu. Prima di addentrarci ufficialmente nel nuovo campionato, esaminiamo il team di Gene Haas: organigramma, piloti, nuova monoposto e quanto accaduto lo scorso anno, oltre al pronostico del nostro Paolo Ciccarone sul 2024.
La presentazione della Haas ha dovuto fare i conti con due notizie che hanno destabilizzato il mondo della Formula 1. Ancor prima dell’annuncio dell’addio di Lewis Hamilton alla Mercedes per la Ferrari, avvenuto il giorno prima dell’evento, il team americano ha dovuto affrontare un drastico cambio all’interno del suo organigramma. “Per poter massimizzare il potenziale del team – si legge nel comunicato datato 10 gennaio 2024 – attraverso l’empowerment dei dipendenti e l'efficienza strutturale” il team principal della Haas non sarà più Gunter Steiner. L’altoatesino ha fatto parte della squadra fin dal sua fondazione nel 2016, diventando anche una star della Serie Tv di Netlix “Drive To Survive” dedicata alla categoria. Le responsabilità di Steiner sono state così divise in due figure chiave. La prima è quella principale del team principal che si occuperà di tutto quello che riguarda l’attività in pista ed è stata affidata ad un altro veterano, ovvero Ayao Komatsu, che bazzica in F1 da circa venti anni e gli ultimi otto al fianco della Haas. La seconda figura, invece, è quella Chief Operating Officer chiamato a gestire tutti gli aspetti e i dipartimenti non legati alle competizioni. Il nome del COO non è stato ancora reso noto. Altro cambiamento riguarda l’addio del responsabile tecnico, Simone Resta, che verrà sostituito da Andrea De Zordo. Sarà Damien Brayshaw a ricoprire il ruolo di Performance Director.
Anche quest’anno in pista per il team di Gene Haas ci saranno due piloti di grande esperienza. Nico Hülkenberg tornato già per la scorsa stagione ad essere alfiere della squadra dopo l’addio a Mick Schumacher. Questa sarà la sua undicesima stagione in Formula 1 dopo essere partito dalle categorie junior della sua terra natia, la Germania, vincendo il campionato di kart junior a 15 anni nel 2002, per poi passare alle corse con ruote scoperte nel 2005 con la Formula BMW ADAC, vinta al debutto. La sua scalata è arrivata fino alla massima serie con la Williams F1 Team nel 2010. Ha corso successivamente per altri team, come Force India nel 2012, dove poi è tornato chiusa la partentesi di un anno con la Sauber, e McLaren dal 2017 al 2019, vincendo nel mentre la 24 Ore di Le Mans nel 2015. Rimasto senza contratto per il 2020, il tedesco ha ricoperto il ruolo di pilota di riserva – dati alcuni casi di Covid – per la Racing Point (nuova denominazione di Force India), sostituendo prima Sergio Perez e poi Lance Stroll. Il suo ruolo è stato poi confermato anche per il 2021 con la nuova Aston Martin, partecipando ai Gran Premi del Bahrein ed Arabia Saudita 2022 al posto di Vettel, risultato positivo al Covid. Nel 2023 ha poi riottenuto un sedile stabile in Formula 1 grazie ad Haas, portando avanti il suo record di maggior numero di partenze senza una vittoria.
Al fianco di Hulkenberg, ci sarà Kevin Magnussen, ormai al suo terzo anno consecutivo con il team, anche se all’effettivo sarebbero cinque stagioni, dato il suo arrivo in Haas nel 2017 fino al 2020. Fino al richiamo da parte di Gene Haas nel 2022, il danese ha corso nel campionato IMSA SportsCar nel 2021, partecipando anche alla 24 Ore di Le Mans in categoria LMP2 e una partenza in IndyCar. La sua esperienza nel mondo della Formula 1 ha avuto inizio nel 2014 prima con McLaren di cui è stato anche pilota di riserva nel 2015 dato l’ingaggio di Fernando Alonso. L’anno successivo ha poi firmato con Renault fino al 2017, quando è diventato ufficialmente un pilota Haas.
Il ruolo di reserve driver sarà ricoperto da Oliver Bearman, pilota di Formula 2 al suo secondo anno con Prema Team nonché riserva anche per la Scuderia Ferrari. L’inglese avrà modo di scendere in pista con Haas per sei sessioni di prove libere nel corso dell’anno (Gran Premi dell’Emilia-Romagna, Spagna, Gran Bretagna, Ungheria, e nuovamente Messico ed Abu Dhabi). Al suo fianco, per il sesto anno consecutivo, è stato confermato Pietro Fittipaldi, che continuerà la sua esperienza in IndyCar con Rahal Letterman Lanigan Racing.
The boys are going to be looking the part in 2024 😊#HaasF1 pic.twitter.com/vhlTCRBbTo
— MoneyGram Haas F1 Team (@HaasF1Team) February 8, 2024
La VF-23 dello scorso anno ha messo a dura prova i due piloti ufficiali. Nonostante Hulkenberg si sia rivelato particolarmente forte in qualifica, con tanto di una seconda posizione nella sessione cronometrata del Gran Premio del Canada, le situazioni in gara non sono mai state positive per via dei forti limiti della vettura, soprattutto nella gestione delle gomme. Neanche gli aggiornamenti portati sul finale della stagione, ad Austin, sono riusciti a migliorare la situazione. Anzi, hanno evidenziato che Magnussen con la vecchia conformazione di monoposto è riuscito ad andare meglio di Hulkenberg, buttando all’aria non solo i soldi di Gene Haas, ma anche il duro lavoro in fabbrica da parte dell’intero team. Il 2023 è stata dunque una stagione da dimenticare, conclusa con l’ultimo posto in classifica costruttori.
La nuova monoposto, dunque, è chiamata ad un duro lavoro di risalita della classifica, a migliorare quanto visto lo scorso anno in pista. Tuttavia, nonostante tutto, quello che abbiamo già in Bahrein si preannuncia, stando proprio alle dichiarazioni del team principal, una sconfitta, con Haas fanalino di cosa. Ma sarà solo il primo di una lunga serie di passi in avanti, un futuro a breve termine fatto di difficoltà in attesa di momenti molto più felici per la squadra americana. Dalla VF-24 presentata il 2 febbraio si può già notare che, sotto alla livrea rossa, nera e bianca, un lavoro per migliorare la questione degrado è stato già svolto con una distribuzione dei pesi differenti. Il telaio sarà, infatti, più lungo e la trasmissione più corta. Ma non solo, anche gli attacchi dei triangoli delle sospensioni push-rod all’anteriore sono stati modificati. Il muso appare più scavato e si appoggi al secondo elemento dell’ala anteriore, come molte altre monoposto (Ferrari, Mercedes, McLaren, ecc.). Le pance sono di chiara ispirazione Red Bull, più svasate e con la bocca dei radiatori più stretta nella sezione frontale. Ovviamente questa scelta aerodinamica ha portato un cambiamento della distribuzione delle masse radiante (l’airbox è infatti più ampio) e un cofano motore completamente ridisegnato. Come sempre, Haas monterà una Power Unit Ferrari, essendo clienti del Cavallino Rampante.
Certo che la Haas senza Steiner e il seguito sul web non è che se ne faccia grandi cose. Di sicuro il nuovo team principal non è che nel ruolo tecnico avesse dato garanzie, tanto che la squadra era precipitata in basso in classifica. Bisogna vedere con quale scopo corrono il mondiale: se per vendere in futuro o per migliorare. Nel primo caso, va benissimo così, nel secondo serve altro. Che non c’è e non si vede un futuro a breve. Quindi ultimo posto in classifica seppure l’esperienza di Magnussen e Hulkenberg possano portare qualche sorpresa in qualche gara. Tanta simpatia per il piccolo Davide contro i Golia del circus, ma serve altro.