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Stake F1 Team è stata la terza squadra ad aver presentato la propria monoposto, convivendo la data del 5 febbraio con la Williams. Un evento in grande stile ha dato il benvenuto alla nuova era della Sauber che ha definitivamente detto addio all’Alfa Romeo per diventare Stake Kick F1 Team fino al 2026, quando sarà Audi a prendere il controllo della squadra. Prima di addentrarci ufficialmente nel nuovo campionato, esaminiamo il team con sede a Hinwill: organigramma, piloti, nuova monoposto e quanto accaduto lo scorso anno, oltre al pronostico del nostro Paolo Ciccarone sul 2024.
Nonostante all’apparenza la squadra sembra sia stata rinnovata, in realtà, l’organigramma risulta praticamente invariato. Andreas Seidl ha mantenuto il suo ruolo di CEO della Sauber per accompagnare il team verso la nuova era che avrà inizio nel 2026, quando sarà Audi a subentrare nella gestione. Anche Alessandro Alunni Bravi continuerà ad assolvere i suoi ruoli di team principal per l’intero 2024. Al suo fianco, come capo tecnico, ci sarà James Key, arrivato dalla McLaren nel settembre 2023 al posto di Jan Monchaux. Considerando le tempistiche, il suo apporto alla C44 sarà stato sicuramente limitato.
Altra chiave di costanza arriva dai piloti scelti, ovvero i confermati per il terzo anno consecutivo Zhou Guanyu e Valtteri Bottas, che hanno dovuto affrontare un 2023 non molto semplice. Ma la sfida ancora più ardua per loro deve ancora avere inizio. Sarà infatti fondamentale per entrambi avere ottime prestazioni in pista se vorranno confermare i loro sedili, non solo per il 2025, ma anche per il futuro. Ovviamente quando subentrerà Audi saranno loro a decidere a chi affidare le nuove monoposto, ma sicuramente potrebbero avere un certo influsso già per il prossimo anno, portando il duo prescelto a Hinwill ancor prima del loro arrivo ufficiale. Una sorta di stagione di rodaggio in vista di una nuova storia da scrivere per la Casa dei Quattro Anelli, che trasformerebbe in posti molto attendibili quelli di un team che ha solitamente faticato ad essere a centro classifica, se non a salvarsi di stenti dall’essere il fanalino di coda.
Dalla sua, senza ombra di dubbio, Valtteri Bottas ha l’esperienza. Infatti, il 2024 sarà il suo undicesimo anno in Formula 1 avendo debuttato con la Williams nel 2013, dove ha subito dimostrato il suo talento sviluppato sui ghiacci della sua Finlandia. Le prestazioni in pista hanno portato poi la Mercedes a sceglierlo come erede del sedile di Nico Rosberg nel 2016, quando si ritirò dopo la vittoria del suo primo titolo mondiale. Ha fatto così coppia con Lewis Hamilton fino al 2021, raggiungendo il picco della sua carriera nel 2019 con quattro vittorie. Dal 2022 è diventato un alfiere dalla Sauber, passando per le diverse denominazioni di Alfa Romeo prima e Stake F1 team quest’anno.
Al fianco del finlandese, per il terzo anno di fila ci sarà Zhou Guanyu, primo pilota cinese a partecipare ad un campionato di Formula 1. Innamoratosi delle corse grazie al suo idolo Fernando Alonso, il giovane Zhou ha deciso di trasferirsi in Inghilterra a soli 12 anni per seguire il suo sogno. Ha partecipato al campionato di F4 italiano nel 2015, concludendo secondo confermando l’intuizione della Ferrari che l’aveva ingaggiato l’anno prima per la sua Driver Academy. Nel 2019 è poi passato all’Academy della Renault debuttando in Formula 2, arrivando a lottare per il titolo piloti nel 2021. Il suo talento è stato notato dall’ora Team Principal dell’Alfa Romeo, Frederic Vasseur, che gli ha permesso di debuttare in Formula 1 nel 2022, riuscendo così, non solo a realizzare il suo sogno, ma di gareggiare contro il suo idolo da bambino, Alonso.
Stake F1 Team ha deciso di affidare il ruolo di pilota di riserva a Zane Maloney, ex membro della Red Bull Junior Programme, e Theo Pourchaire, vincitore del titolo di Formula 2 nel 2023, e che quest’anno correrà in Super Formula con il Team Impul.
La scorsa stagione è stata una delle peggiori per Sauber in Formula 1, con una misera penultima posizione in classifica costruttori. Il progetto ha sicuramente deluso le aspettative che il team aveva ad inizio stagione, in particolare potendo fare affidamento sul motore di Ferrari, molto più affidabile rispetto all’anno prima. Ma la pecca principale è stata la coppia di piloti. Le prestazioni di Bottas sono andate in calare nelle ultime stagioni. Per quanto riguarda, Zhou, invece, non c’è stato il miglioramento atteso nel corso del suo secondo anno in Formula 1, che stona completamente con quella che era stata la sua stagione da rookie quasi senza imperfezioni. C’è comunque da dire che la monoposto a loro disposizione non era all’altezza dei diretti rivali.
La nuova monoposto presentata da Stake F1 Team rappresenta un nuovo ciclo, non solo per i nuovi colori, nero e verde fluo, ma nell’intera progettazione, decisamente più ambiziosa rispetto al passato. Quello che subito scatta agli occhi è che la C44 ha delle sospensioni pull-rod all’anteriore e push-rod al posteriore, mentre la scorsa stagione erano entrambe push-rod. Per quanto riguarda l’aerodinamica si segue anche in questo caso la filosofia Red Bull, con la parte inferiore delle pance spostate in avanti e il vassoio che ha consentito alla RB19 di dominare nel 2023. Il roll hoop, invece, ha una forma più convenzionale rispetto a quanto visto sulla C43, senza lama verticale. Le novità, tuttavia, non sono solamente queste in quanto il progetto della vettura è pronto ad aggiornarsi già nel corso delle prime gare dell’anno con un atteggiamento aggressivo, che rispecchia pienamente la nuova identità del brand.
Cambio di nome e colore per la Sauber che passa dal rosso Alfa al verde Stake che potrebbe diventare Kick a seconda delle nazioni in cui il marchio Stake è vietato. La battuta che gira è che potrebbero chiamarla Mi-Stake, ovvero errore, visto che non sembrano esserci passi in avanti rispetto all’anno scorso e pure con la partenza del tecnico Moncheaux, passato alla FIA, non è che chi è rimasto abbia fatto meglio. Se mettessero il cartello lavori in corso in attesa di Audi, farebbero prima e questo fa capire come la squadra stia vivendo un anno di transizione e di costruzione verso una nuova realtà targata 4 anelli. Il problema è che di Audi, in questo momento, non si vede ancora un segno che faccia sperare in bene in tempi brevi, perché poi il divario attuale non è che lo recuperi in un lampo…