F1 Corea 2013: il caso Ferrari

F1 Corea 2013: il caso Ferrari
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La Ferrari continua a crederci, anche se l'impresa è oramai al limite dell'impossibile. In Corea non ha funzionato nulla ma a Maranello non gettano la spugna | <i>P. Ciccarone, Yeongam</i>
6 ottobre 2013

Yeongam – Manca la lacrimuccia sul viso e il fazzolettino bianco che sventola, poi anche questo mondiale è andato. Certo, Alonso non molla e lo stesso dice Domenicali, gran capo della Ferrari, ma recuperare 77 punti in cinque gare con una macchina che si becca almeno 8 decimi al giro, appare impresa impossibile.

Tutto può sempre succedere (?)

Poi può capitare di tutto, è vero, e la Rossa deve essere lì, ma in Corea non ha funzionato nulla. In qualifica è andata come al solito, ma in gara non è successo quello che si pensava. Cioè avere un ritmo superiore alle prove e giocarsela col podio. Vedere Alonso arrancare dietro a Hulkenberg, che con la Sauber pare rinato (e quando si devono pagare i debiti che ha la squadra svizzera stranamente accade sempre un mezzo miracolo da qualche parte…) fa capire molte cose.

Sauber: cromosomi uguali ma rendimento differente

La prima, la Sauber ha lo stesso motore e cambio della Ferrari. Escluso che abbiano dato i migliori motori agli svizzeri, quindi diciamo che per onestà intellettuale il motore Sauber equivale quello della Ferrari. Ebbene se i motori e i cambi sono identici e le macchine vanno in modo diverso, allora si tratta di regolazioni e aerodinamica. Per le regolazioni si è visto come in curva Alonso era costretto a frenare prima, faticava ad entrare in curva e quindi era più lento in ingresso.

Può capitare di tutto, è vero, e la Rossa deve essere lì, ma in Corea non ha funzionato nulla. In qualifica è andata come al solito, ma in gara non è successo quello che si pensava. Cioè avere un ritmo superiore alle prove e giocarsela col podio


Chiaro che entrando piano, esci anche piano e questo spiega perché la Sauber in accelerazione andasse via alla Ferrari. Anche se il tempo sul giro era migliore per Alonso, lo spagnolo non ha mai avuto la possibilità di passare la Sauber. Lo ha dimostrato anche Hamilton la cui Mercedes inseriva meglio in curva. E infatti l’inglese la Sauber l’ha passata in frenata, salvo poi ritrovarsela davanti in rettilineo grazie proprio a quel motore Ferrari che sulla Rossa non ha reso alla pari.

Si deve rischiare il tutto per tutto

E che fossero in difficoltà l’ha dimostrato anche Massa, finito in testa coda al primo giro proprio per evitare la tamponata ad Alonso. Finito in fondo ha rimontato fino al 9 posto, ma senza mai impensierire macchine che di solito sono più lente della Ferrari. E allora, visto che non è possibile che gli altri abbiano fatto un grosso passo in avanti in appena due settimane, è probabile che la Ferrari
abbia sbagliato gli assetti o abbia creduto fortemente nella pioggia che poi non è arrivata. Ma a questo punto, col distacco rimediato da Vettel, tanto vale rischiare il tutto per tutto. Se va bene sono dei fenomeni, se va male non hanno più nulla da perdere.

 

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