F1, con il regolamento tecnico 2022 si rischia l'exploit di una novella BrawnGP?

F1, con il regolamento tecnico 2022 si rischia l'exploit di una novella BrawnGP?
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Il nuovo regolamento tecnico della Formula 1 per il 2022 promette un livellamento delle prestazioni. Ma nel breve termine c'è il rischio che una nuova Cenerentola - in stile Brawn GP nel 2009 - possa prodursi in un exploit?
21 gennaio 2022

La Formula 1 sta per entrare in una nuova era, che vedrà il ritorno delle monoposto a effetto suolo. Le vetture saranno spogliate di tutte le sofisticazioni che abbiamo visto negli ultimi anni - bargeboard, deviatori di flusso e via progettando – lasciando al corpo vettura il compito di generare deportanza. Saranno i tunnel Venturi dei pontoni ai lati delle pance ad alimentare il generoso diffusore posteriore, chiamato ad incollare la vettura sull’asfalto. E le ali diventeranno più semplici, ma meno efficaci.

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Sulla carta, la semplificazione dell’aerodinamica dovrebbe rendere le monoposto meno vulnerabili alle scie, permettendo, di conseguenza, ai piloti, di marcare a… vettura i propri avversari. La perdita di carico aerodinamico in pressing sulla monoposto che si insegue dovrebbe essere decisamente meno marcata. E i vortici generati dall’ala posteriore saranno in grado di ripulire la scia in cui si ritroverà la monoposto a caccia dell’avversario. Le monoposto che vedremo in pista nel 2022, insomma, saranno profondamente diverse. E, nelle speranze della FIA, porteranno a un livellamento delle prestazioni dei team, a tutto vantaggio dello spettacolo. 

Ma sarà davvero così, nel breve termine? Secondo quanto ha spiegato ad Autosport Nikolas Tombazis, responsabile tecnico della FIA per le monoposto, il gap tra il miglior e il peggior team, attualmente “intorno ai tre secondi, a seconda del circuito”, dovrebbe, “nell’arco di un anno circa”, diventare “meno della metà. Questo è ciò che mi auguro. Staremo a vedere”. Ma all’inizio potremmo vedere divari decisamente più marcati. E il fatto di venire da una stagione spettacolare non aiuterà. 

 

La percezione dei valori in campo sarà sicuramente influenzata dal paragone con il 2021, un anno segnato da una competizione vivace, come capita sovente alla fine di un ciclo. Le differenze tecniche tra i team, spiccate all’atto dell’introduzione un nuovo regolamento tecnico, tendono infatti a uniformarsi negli anni. Non ci vuole molto tempo, d’altronde, per capire quali soluzioni funzionano. E le scuderie che non le hanno implementate tendono a ritornare sui propri passi, adottando ciò che funziona meglio.

In questo modo, si arriverebbe a quella “convergenza” tecnica che si auspica Tombazis per una F1 con “più vetture in lizza”. “Dando uno sguardo ai campionati passati, ho letto che in un’occasione ci furono 11 vincitori in un anno, e si poteva cogliere il mondiale con pochi successi”, spiega Tombazis, facendo riferimento al 1982, anno in cui Keke Rosberg vinse sì il mondiale con una sola vittoria all’attivo, ma nel contesto di un mondiale fortemente influenzato da una serie di eventi tragici, a cominciare dalla scomparsa di Gilles Villeneuve a Zolder. “Non sto dicendo che arriveremo a quel punto – puntualizza - ma penso che una maggiore varietà sarebbe ideale”. Nel 2021, statistiche alla mano, ci sono stati sei vincitori diversi. In tempi recenti, il dato più eclatante sono gli otto trionfatori del 2012. 

Anche Toto Wolff è convinto che, nel medio termine, i valori in campo andranno ad appiattirsi. “Il budget cap – ha dichiarato il team principal della Mercedes ad Auto, Motor und Sport - metterà tutti sullo stesso piano”. E, come dicevamo prima, se qualcuno dovesse approfittare di qualche zona grigia del regolamento, “tutti andrebbero a metterla in pratica”. In ogni caso, riflette Wolff, “nessuna scuderia avrà un vantaggio di un secondo rispetto alla concorrenza”. 

Dalle previsioni di Tombazis e di Wolff, insomma, pare che non si corra il rischio dell’avvento di una nuova Cenerentola sulla falsariga della Brawn GP, trionfatrice nel 2009 grazie al chiacchieratissimo doppio diffusore. La FIA ha promesso una certa severità riguardo ai potenziali colpi di genio non in linea con lo spirito del regolamento. Ma è pur vero che alla Brawn GP bastarono sei vittorie nei primi sette GP dell’anno per perfezionare un colpaccio passato alla storia. 

 

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