F1, Con il GP del Brasile Max Verstappen ipoteca il mondiale piloti e dimostra di meritarlo più di Norris

F1, Con il GP del Brasile Max Verstappen ipoteca il mondiale piloti e dimostra di meritarlo più di Norris
Pubblicità
Con la vittoria con rimonta del Gran Premio del Brasile 2024, Max Verstappen ipoteca il titolo mondiale, dimostrando di meritarselo più di Lando Norris, naufragato nella acque di San Paolo
3 novembre 2024

SAN PAOLO – Quando vedi gare del genere, con Max Verstappen che vince al di sopra di tutto, del meteo, delle penalizzazioni, della posizione in griglia e di tutti gli sconvolgimenti che sono successi in Brasile, non resta che alzarsi in piedi ed applaudire. Una gara perfetta dell’olandese, scattato dalla diciassettesima posizione (leggasi 17 ovvero praticamente in ultima fila), capace di non perdersi d’animo, mantenere la lucidità, fare sorpassi precisi e chirurgici con una macchina che non era la migliore in pista e poi vederlo prendere il comando al via della gara dopo la ripartenza per la ennesima bandiera rossa (in totale nella giornata sono state 6, cinque al mattino in qualifica e una in gara), ha fatto capire lo spessore di un pilota che in quanto a personalità ne ha d’avanzo.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Uno che divide i tifosi, capace di farsi odiare per antipatia o di farsi idolatrare da chi stravede per lui. Uno che non ha peli sulla lingua e si mette contro pure la FIA quando non accetta le decisioni dei commissari. Uno che esce dal coro, diverso e che divide. Un campione in pratica. E il suo quarto titolo, che dopo questa gara diventa più vicino, è forse il più meritato perché ottenuto contro avversari forti, con auto migliori della sua, ma incapaci di sfruttare i momenti buoni. E il riferimento è a Lando Norris, partito dalla pole, incappato in un errore clamoroso quando la partenza è stata interrotta per recuperare la macchina di Stroll, incredibilmente fuori pista nel giro di ricognizione. Con le bandiere gialle accese il pilota McLaren è partito per il giro di ricognizione, portandosi dietro anche Russell, Tsunoda e Lawson, tutti sotto inchiesta dei commissari con una classifica che rischia di essere stravolta a tavolino. Quello che si è visto in pista ha detto che Norris aveva la macchina migliore, ha sbagliato al via e poi ancora durante la gara. E quando si è trattato di tirare fuori le qualità del campione, è naufragato nelle acque di San Paolo.

A uscirne invece alla grande è stata l’Alpine, che ha piazzato Ocon e Gasly al secondo e terzo posto, col primo che è stato anche in testa alla gara sfruttando i pit stop (degli altri) e la bandiera rossa per l’uscita di Colapinto, seconda macchina sfasciata in un giorno (Albon ha distrutto la sua Williams al mattino in prova e non è partito) e poi ancora la safety con l’uscita della Ferrari di Sainz, un altro che nel week end è naufragato con botto in qualifica e bis in gara. E parlando di Ferrari è stata anonima la gara di Leclerc, quinto dietro a Russell (sotto inchiesta per il via anticipato e per aver modificato la pressione sullo schieramento, insieme ad Hamilton, operazione vietata dal regolamento) ma incapace di tenere un ritmo decente. Ovvero sul bagnato la Ferrari è stata inferiore a Red Bull, Alpine (e questa è una sorpresa) Mercedes e McLaren e se si è messo dietro le due papaya è per la penalizzazione di 10 secondi a Piastri, per una toccata, e per Norris e i suoi svarioni in gara nei momenti cruciali. Una gara pazza, cominciata alle 7.30 locali per le qualifiche, interrotte cinque volte per uscite di pista (Albon, Colapinto, Alonso, Stroll e Sainz) e poche ore dopo partiti sotto il diluvio per una delle gare più pazze di sempre. Ma alla fine, le uniche certezze hanno riguardato Verstappen, tornato alla vittoria dopo 10 gare, le due Alpine e il resto ancora lì in attesa delle decisioni dei commissari.

Pubblicità