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Un centinaio di martellate ogni secondo sul fianco della gomma. E’ questo che accade a un pneumatico quando finisce fuori strada in Qatar. E alla Pirelli sono corsi ai ripari. Dopo aver ritirato le coperture usate nelle Fp1 e nella qualifica, i tecnici hanno analizzato al microscopio le strutture e trovato dei segnali di cedimento che, a lungo andare, avrebbero portato a una perdita di pressione. Per questo, alle 22,30 ora locale, Pirelli ha avvisato la FIA evidenziando il problema. All’origine del guaio la conformazione della pista, con curve veloci in appoggio in cui i piloti sfruttano i cordoli esterni. In cima ai cordoli ci sono delle piccole piramidi alte 50 mm che dovrebbero essere dei dissuasori, ma i piloti ci vanno sopra se possono essere più veloci. Con i carichi laterali delle F.1 di oggi e la frequenza con cui passano sopra a velocità elevata (curve da oltre 260 orari, per intenderci) a furia di picchiare contro il cordolo e con frequenze, come detto, equivalenti a un centinaio di colpi di martelletto al secondo, ecco che la struttura tende a creparsi e a cedere.
Il problema è stato riscontrato in tutti i tipi di mescola, quindi non è legato al battistrada usato ma proprio alla combinazione delle velocità, carichi laterali e cordoli: “Non abbiamo avuto nessuna indicazione in merito - dice Mario Isola, responsabile Motorsport Pirelli – in quanto non erano tenuti a informarci e poi i cordoli, con l’asfalto rifatto, sono stati posati un mese fa, per cui non avremmo avuto nemmeno il tempo di adeguarci o far cambiare qualcosa”. Per questa ragione si è deciso di intervenire sulla durata delle gomme, dando indicativamente un lasso di 20 giri in sicurezza. Se avessero imposto un limite di giri uguale per tutti, si sarebbe creato il caos al pit stop con tutti e 20 piloti insieme a cambiare le gomme.
Per consentire uno svolgimento in sicurezza, sono stati concessi 10 minuti prima delle qualifiche sprint in modo da prendere confidenza coi nuovi track limits imposti dalle curve 12 alla 14. Rispetto al 2021, anno del primo GP in Qatar, la differenza sta nel fatto che all’epoca si usarono gomme da 13 pollici invece che 18 come adesso, con una spalla più alta ma un gradino accentuato in curva che tagliava le gomme. Adesso, con una spalla bassa e maggiori carichi laterali delle F.1 attuali, è emerso questo problema. Pirelli proseguirà a Milano nei propri laboratori le analisi sulle coperture usate in Qatar, mentre qui il problema si è evidenziato con l’analisi al microscopio, utile ma insufficiente a capire in che direzione muoversi per evitare in futuro problemi simili su altre piste (leggi Las Vegas).