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Salvate il soldato Mattiacci! Il nuovo responsabile della GES Ferrari è stato catapultato a Shanghai da New York e dopo 20 ore di volo ha preso posto al timone di comando della squadra italiana. Il suo non sarà un compito facile e chi si aspetta grossi risultati in tempi brevi, è meglio si faccia da parte.
Mattiacci: una vita (lavorativa) stravolta dall'oggi al domani
Il perché lo ha spiegato lo stesso Alonso: «Domenicali non faceva i pistoni o gli alettoni, quindi non avremo un secondo in meno solo perché è andato via lui». Non è come nel calcio che cambi l’allenatore e cambiano i risultati al primo incontro. La F.1 è difficile, complicata e frutto di una programmazione a lungo termine. Mattiacci, per giunta, non conosce la squadra, sa a mala pena dove sono i nuovi uffici e con una realtà di 800 persone dovrà imparare a distinguere nomi, ruoli e competenze.
Non si impara dall’oggi al domani, ci vuole tempo e sarà un procedimento complesso, perché ogni due settimane ci sarà una gara. Il fatto che non abbia competenze agonistiche ma solo di marketing, non depone a suo favore. Dovrà imparare subito a confrontarsi con i problemi della F.1 e, se dovesse prendere delle decisioni, rischia di sbagliarle. Per questo non lo si deve colpevolizzare o sperare in cambiamenti improvvisi. Il suo è un ruolo difficile per vari motivi: la pressione della stampa in F.1 è enorme, devi dare dei risultati e delle risposte. Non è come nelle aziende dove per mesi lavori a un nuovo modello e quando apri bocca, hai preparato tutto da tempo.
Ci vorrà tempo
Qui c’è l’imprevisto, la scelta tattica, la fortuna o il fatto di gara, una toccata o un sorpasso andato male, che ti impongono di dare delle risposte. Se conosci le competizioni, puoi dire qualcosa di sensato, se non le conosci o stai zitto o rischi di essere banale e generico. E il primo impatto di Mattiacci con la stampa è stato generico e anche banale. D’altronde, cosa poteva dire uno che fino a quattro giorni prima di occupava d’altro nell’altra parte del mondo?
Ed ecco perché in questa fase è importante salvare il soldato Mattiacci: non conosce l’ambiente e qualcuno che vuole sfruttare le sue carenze, potrebbe approfittarsi, dando consigli vari, spacciandosi per amico o consulente privilegiato. Ci saranno momenti in cui Mattiacci sarà schiacciato dal peso della responsabilità, in altri faticherà a capire la realtà delle cose: il paddock F.1 è un mondo a se stante, quasi autoreferenziale, facile fraintendere il mondo interno dei box come se fosse il mondo vero fuori dalle piste. Quindi molto dipenderà dal suo approccio e dal suo carattere personale.
“Per Marco Mattiacci sarà dura e per questo merita sostegno e affetto: sostituire uno come Domenicali, specie dal punto di vista umano, non è facile”
Se si ricorda di lavorare per la Ferrari e che la squadra viene prima di tutto, avrà meno problemi di quanti non ne avrà in seguito. Non potrà cambiare molto, per ora, di quanto già avviato. Dovrà ascoltare e capire, e per le decisioni importanti, lo ha detto lui stesso: c’è Montezemolo alle spalle. Quindi casca bene visto che il presidente sa cosa è la F.1 e il suo potere malefico. Un altro aspetto che Mattiacci dovrà mettere in conto sono i rapporti con i team manager ed Ecclestone. E’ gente che ti pesa, ti analizza e ti frega in men che non si dica.
E se non sei reattivo, capiscono subito il tuo punto debole. Insomma, per Marco Mattiacci sarà dura e per questo merita sostegno e affetto: sostituire uno come Domenicali, specie dal punto di vista umano, non è facile. E i rischi enormi. Per cui, salvate il soldato Mattiacci, non rendetegli la vita difficile oltre il dovuto e proviamo tutti insieme a dargli tempo e un aiuto per capire come muoversi. La Ferrari e chi l’ama capiranno, chi vorrà approfittarsene, invece…