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Carlos Sainz e Charles Leclerc, oggi, vanno d'amore e d'accordo. I due piloti della Ferrari, nella prima stagione insieme a Maranello, sono stati dei colleghi perfetti, compatibili come sono anche nella vita privata. Si cimentano con il golf e gli scacchi, sfogando quell'indole competitiva che prima o poi li porterà a scontrarsi in pista. Già, perché il clima da Mulino Bianco che si respira in questo momento nei box della Rossa potrebbe presto cambiare. La storia della Formula 1 è costellata di compagni di squadra il cui rapporto è andando deteriorandosi con il tempo. Fa parte del gioco, d'altronde: quando di mezzo c'è un mondiale, i convenevoli lasciano spazio a rivalità brucianti.
Il caso più eclatante degli ultimi anni è senza dubbio quello di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Coetanei, sono cresciuti insieme sulle piste. Così diversi, con il loro vissuto diametralmente opposto - figlio di un campione del mondo uno, famiglia umile l'altro - ma accomunati da quella passione per le corse e da quella voglia di vincere che, una decina di anni più tardi, avrebbe portato alla spettacolare deflagrazione del loro rapporto. Quei due giovani piloti che si erano abbracciati saltando al primo podio condiviso nel 2008 sarebbero arrivati a una freddezza glaciale nei confronti dell'altro. Dalla lotta mondiale nel 2016 Nico uscì vincente, ma provato nell'animo. Lewis fu perdente, ma sarebbe diventato ancora più forte. E la loro amicizia arrivò al capolinea.
Sainz e Leclerc hanno un rapporto sicuramente meno romanzesco, da colleghi di lavoro che si stimano e si rispettano. Ma il 2021 ha già portato un rimescolamento delle carte in tavola. Sainz, nella sua prima stagione in Ferrari, è stato capace di conquistare i tifosi con la sua dote principale, la costanza. Una caratteristica che lo rende meno spettacolare di Leclerc, un pilota in grado di affascinare con la sua volontà di oltrepassare i limiti della sua monoposto, per esprimere il suo pieno potenziale. Ma che, nel contempo, rappresenta il suo pregio migliore. Per ogni Charles, splendida cicala, serve una formichina come Carlos, in grado di racimolare punti con regolarità.
Coppia ben equilibrata, insomma. E talentuosa, anche se con modalità opposte. Ma finché la posta in gioco è ridotta, la convivenza è giocoforza semplice. Lo diventerebbe decisamente meno nel caso in cui in palio ci fosse qualcosa di più. Come il titolo mondiale. Mattia Binotto, parlando degli obiettivi per il 2022, non si è sbottonato, affermando che parlare di una lotta ad armi pari con Mercedes e Red Bull sarebbe arrogante. Meglio sposare una linea più realista, quella di una Rossa capace quantomeno di interrompere un digiuno di vittorie che dura da più di due anni. Ma il 2022 sarà anche un anno in cui la Rossa dovrà perfezionare un fine tuning di una coppia che potrebbe restare unita per diverso tempo.
Sainz, nel 2021, ha dimostrato di essere in Ferrari per restarci. E Mick Schumacher, l'uomo che potrebbe soffiargli il posto, è ancora assai acerbo. La possibilità che lo spagnolo prosegua il suo rapporto con la Rossa oltre la scadenza dell'attuale accordo biennale, a fine 2022, è alta. Sarà fondamentale, quindi, capire come si evolverà il rapporto con Leclerc, visto che, a detta di Binotto, i due piloti della Ferrari partiranno alla pari nella prossima stagione. Sarà la pista, insomma, a decidere chi avrà la precedenza a livello strategico. E visto che già nel 2021 qualche singhiozzo in questo senso si è visto, sarà interessante capire come reagiranno i diretti interessati. Una cosa è certa: avere problemi di questo genere sarebbe un ottimo segnale per la Ferrari. Perché implicherebbe avere una monoposto competitiva. Ed è quello che ci auguriamo, visto che la Formula 1 ha bisogno di una Rossa vincente.