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In Alpine è in atto una rivoluzione organizzativa, non senza le polemiche del caso. Tutto è cominciato la scorsa settimana, con l'annuncio dell'addio di Marcin Budkowski, il direttore esecutivo della scuderia di Enstone. Budkowski, arrivato all'allora Renault dalla FIA con una mossa di mercato che all'epoca aveva fatto discutere, si è limitato a dichiarare che seguirà con affetto i prossimi passi del suo ex team, e ha condiviso una foto su Instagram in cui diceva scherzosamente che si sarebbe occupato di giardinaggio. Un evidente riferimento alla consueta pratica del gardening, cioè il periodo di inattività che solitamente osservano i top manager al passaggio da una scuderia a un'altra.
Di tutt'altro stampo è l'altro addio consumatosi negli ultimi giorni, quello del direttore non esecutivo, Alain Prost. Il quattro volte campione del mondo di F1 su Instagram si è mostrato decisamente contrariato del fatto che qualche gola profonda in Alpine abbia comunicato alla stampa - per la precisione, ad Autosport - che Prost avrebbe lasciato la scuderia. "Sono veramente deluso dal modo in cui questa notizia è stata annunciata oggi - ha tuonato Prost ai suoi 151.000 follower -. Avevamo deciso con Alpine che sarebbe stata una comunicazione congiunta. Non c'è rispetto. Ho rifiutato l'offerta che mi hanno fatto ad Abu Dhabi per il 2022 per via di una relazione personale e avevo ragione. Ai ragazzi di Enstone e Viry dico che mi mancheranno".
Prost ha approfondito la questione in un'intervista rilasciata a Fréderic Ferret per L'Équipe, rivelando, tanto per cominciare, che Luca De Meo, l'ad del gruppo Renault, nel settembre 2020 gli aveva offerto il ruolo di presidente del team Alpine F1. Un incarico, questo, che Prost aveva accettato, confidando che la struttura dell'epoca, con Cyril Abiteboul a gestione del marchio e Marcin Budkowski come team principal, sarebbe rimasta in essere. L'arrivo di Laurent Rossi, nominato responsabile del brand Alpine nel gennaio 2021, cambiò tutto. "Durante il 2021 - spiega Prost - ho capito che la proprietà voleva che la vecchia guardia se ne andasse".
Prost dice di essersi "trovato a scoprire alcune decisioni all'ultimo minuto" durante le riunioni del consiglio di amministrazione. E, soprattutto, accusa Rossi di essere una primadonna: "mi ha detto di non avere più bisogno di consigli. Vuole tutte le luci della ribalta su di sé". L'Alpine, insomma, secondo Prost ha perso "il lato umano" che la caratterizzava fino a qualche tempo fa. E, a prescindere da chi arriverà all'interno del team, ha ricordato che le prestazioni dell'Alpine nel 2022 dipenderanno dal lavoro profuso negli ultimi anni dalla dirigenza che è stata fatta fuori negli ultimi tempi.
A due mesi dall'inizio della stagione 2022, l'Alpine si ritrova così senza il suo superconsulente alla Niki Lauda e, soprattutto, senza team principal. E ora che succede? Prende sempre più credito l'ipotesi che Otmar Szafnauer, ex team principal dell'Aston Martin, unisca le forze con l'Alpine assumendo il posto lasciato vacante da Budkowski. Si tratta di un'indiscrezione circolata già alla fine della scorsa stagione, ma fermamente smentita all'epoca dal diretto interessato. Ma l'addio di Szafnauer alla scuderia in cui militava fin da quando si chiamava Force India sembra il preludio al cambio di casacca. Lo stesso Prost, all'Équipe, ha fatto il nome di Szafnauer come papabile nuovo acquisto.
Insieme a Szafnauer, poi, potrebbe arrivare anche uno storico sponsor dell'Aston Martin, BWT. La società austriaca che si occupa di sistemi per il trattamento dell'acqua, nota per il colore rosa che ha vestito il team di Silverstone per anni, potrebbe tingere (parzialmente) la livrea dell'Alpine. Ma le nuance della futura monoposto sono l'ultimo dei problemi, vista la fortissima instabilità della scuderia. Il progetto 2022, come ha spiegato Prost, è già in dirittura di arrivo, quindi la competitività della vettura non sarà influenzata dai cambiamenti dell'organigramma. Certo è che iniziare una stagione così importante con una modifica radicale alla dirigenza non è l'ideale.
Così come non ideale è la situazione dello sviluppo della power unit, secondo quanto rivela Prost. L'ex pilota di McLaren e Ferrari ha spiegato che ci sono "alcuni dubbi sull'affidabilità" del motore elaborato in quel di Viry-Châtillon. Un problema non da poco se si pensa che a breve i propulsori saranno congelati per anni. Renault, così come gli altri motoristi, dovrà trovare la quadra tra le prestazioni e la tenuta, per assicurarsi un futuro sereno a medio termine. Fernando Alonso e Esteban Ocon, per il momento, non possono fare altro che assistere da spettatori a una serie di manovre che potrebbero cambiare il corso della loro carriera.