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La stagione 2025 è ormai alle porte e per la Scuderia si avvicina il fatidico momento: saranno in grado di lottare per il titolo mondiale? Sicuramente dirlo adesso è ancora molto difficile dato che la monoposto verrà presentata la settimana prossima e debutterà a Fiorano il 19 febbraio, ma l’obiettivo è senza dubbio quello di fare di tutto per conquistare un mondiale che manca da troppo tempo. Con Lewis Hamilton e Charles Leclerc in pista, Gerhard Berger non ha dubbi sulle potenzialità della Ferrari.
Lo scorso anno la squadra di Maranello ha dato un assaggio di quello che potrebbe accadere in questa stagione in Formula 1. Il 2024 è stato un alternarsi di alti e bassi per la Ferrari che ha cercato nel gran finale di Abu Dhabi di riportare a casa un titolo Costruttori che manca dal 2008 sperando di sorpassare, oltre alla Red Bull, anche la McLaren. I problemi dell’estate, però, hanno mandato all’aria il piano della Scuderia che ha visto il team di Woking vincere con 14 punti di distacco. Leccate le ferite della sconfitta, la Rossa ha subito voltato pagina mettendosi a lavoro per costruire una stagione che deve essere quella del riscatto. “Anche quest’anno se ne parla l’anno prossimo” è un mantra che aleggia nel Cavallino Rampante da troppo tempo e Frédéric Vasseur, insieme a Charles Leclerc e Lewis Hamilton, sono chiamati a portare a termine l’ardua sfida di riportare la Ferrari sul tetto del mondo.
Il primo passo sarà ripartire del grande slancio avuto da Monza in poi nel 2024, ma la SF-25, che verrà presentata nella sua totalità la sera del 18 febbraio e che debutterà in pista a Fiorano la mattina dopo, sarà tutta un’altra storia. Infatti, Fred Vasseur, nel tradizionale pranzo di Natale con la stampa selezionata, a cui era presente anche Automoto.it, ha anticipato che la nuova monoposto sarà completamente diversa rispetto alla sua antenata. Ad aggiungere hype al 2025, oltre al progetto promettente della SF-25, è la coppia di piloti che rappresenterà la Scuderia. Con un pilota cresciuto a Maranello come Charles Leclerc ed un sette volte campione del mondo come Lewis Hamilton, l’obiettivo della Rossa non può non essere il mondiale. A coloro convinti di vedere finalmente una Ferrari competitiva si è aggiunto anche Gerhard Berger, che in passato ha rappresentato proprio il Cavallino per ben sei stagioni, oltre a correre per McLaren e Benetton.
“Questa stagione punterei tutto sulla Ferrari. Non saprei dire se sarà Hamilton o Leclerc a vincere il titolo o se si imporranno nel mondiale piloti o costruttori, ma conquisteranno un campionato. Hanno colmato il divario rispetto ai rivali e ora dispongono di un pacchetto tecnico competitivo sia sul fronte del motore che del telaio. Inoltre, possono contare su due piloti di altissimo livello” ha ammesso Berger ad Auto Motor und Sport. Oltre a tessere le lodi della sua ex squadra, l’austriaco si è soffermato molto sull’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari, contrapponendosi alle parole altamente scettiche di Bernie Ecclestone. “La Mercedes era diventata competitiva solo a intermittenza e, dopo tanti anni nello stesso team, aveva bisogno di un cambiamento. Questo trasferimento potrebbe aiutarlo a tornare al massimo delle sue capacità, anche se dovrà vedersela con la velocità di Leclerc. Vederlo campione in rosso, in ogni caso, sarebbe il più grande evento di marketing della storia della Formula 1”. E in questo senso, Berger si accoda alla lunga lista di ex piloti e addetti ai lavori che hanno compreso a fondo la decisione della Rossa di lasciare a casa Carlos Sainz per puntare su un pilota del calibro del #44, che va ben oltre i confini della pista dato il suo carisma che sarà importante anche per le finanze della Ferrari.
A portare a termine quest’operazione di marketing, oltre all’influenza di Piero Ferrari e la gestione del CEO della Ferrari Benedetto Vigna, è stato soprattutto Frédéric Vasseur. Il francese, infatti, era da anni che cercava di collaborare nuovamente con Hamilton, che ha visto crescere dalla Formula 3 alla GP2, dove era stato già il suo team principal. “Lo trovo calmo, riflessivo e determinato. Ha sempre concluso con successo i progetti che ha avviato. Ingaggiarlo è stata una decisione corretta, ma era chiaro che sarebbe servito del tempo per ottenere risultati. L’arrivo di Hamilton è un’operazione straordinaria e credo che Vasseur riuscirà a riportare la Ferrari ai vertici” ha commentato Berger.
L’austriaco è stato però lapidario nei confronti della Red Bull e sulla loro gestione dopo la morte di Didi Mateschitz, suo grande amico. “Si sa che costruire richiede molto più tempo che smantellare. Ma nessuno avrebbe mai pensato che dopo soli sei mesi dalla morte di Didi Mateschitz tutto sarebbe crollato. Spesso quando si verificano problemi di questo tipo è l’inizio della fine. Il marchio Red Bull ha sempre trasmesso allegria e un’immagine cool, ma all’improvviso è tutto cambiato. Non c’era più chiarezza, mentre ai tempi di Mateschitz la Red Bull era famosa proprio per questo”. A non essere andata a genio a Berger soprattutto la decisione di promuovere Liam Lawson per il dopo Sergio Perez invece di ingaggiare Carlos Sainz. "Non c’è nessuno che possa davvero dare filo da torcere a Max. In ogni caso avrei preso Carlos Sainz. Mettere Lawson non è stata una cosa negativa, anche se avrebbe forse avuto bisogno di più esperienza alla Toro Rosso [ndr, Visa Cash App RB].
Continuando a parole della Red Bull, Berger ha analizzato il fattore Max Verstappen che, nonostante le estreme difficoltà della squadra con la RB20, è riuscito a conquistare il quarto titolo consecutivo battendo Lando Norris. “Ora sarà emozionante capire se la Red Bull potrà essere forte come prima o se Verstappen continuerà a lottare per vincere. Allora comincerà a pensare se è ancora nella squadra giusta”. Fondamentale per la corsa al titolo dell’olandese, è stata la sua capacità di massimizzare anche i weekend negativi portando a casa punti. “Anche in questo campo Verstappen è maturato. Anche Hamilton l'ha imparato a un certo punto. Questi sono i veri campioni. È così che conquistano i campionati. Credo che nel duello con Verstappen, Norris non fosse pronto per il titolo. Forse la McLaren e la sua auto sono diventate la squadra vincente un po' troppo tardi. Anche Verstappen ha commesso degli errori all'inizio. Man mano che acquisiva esperienza, questi errori diventavano sempre meno, lo stesso accadrà con Norris”.