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Lasciamo stare le dichiarazioni dopo gara e le solite storie sul lavoro da fare e via di questo passo. La Ferrari in Australia doveva verificare il proprio potenziale e da quello che si è visto non è né carne né pesce.
Ferrari: va a punti ma è inoffensiva
Dal punto di vista positivo, c’è l’affidabilità e l’aver concluso a punti con Alonso quarto e Raikkonen settimo, e di aver mantenuto un buon ritmo anche se non eccelso. Vedendo il rovescio della medaglia, non è mai sembrata in grado di contrastare nessun avversario in pista.
Ora resta da capire il punto fondamentale, ovvero perché: non si è competitivi perché non va il gruppo motore? O è l’aerodinamica e il telaio a non essere all’altezza della Mercedes, ma anche della McLaren, Williams e Red Bull (e a tratti Force India)? Insomma, nella graduatoria dei valori in campo sembra di essere tornati all’anno scorso, quando davanti alla Ferrari c’erano altre squadre.
In Australia i punti sono arrivati, il mondiale è lungo e si può fare di tutto, chi si aspettava una rossa più competitiva è rimasto deluso e guardando negli occhi i piloti, è facile immaginare che anche per loro ci si aspettava di meglio.
Fra i due Alonso è stato più incisivo di Raikkonen, che in prova ha pure sbattuto. Ma dopo il primo pit stop, con il finlandese che è rientrato subito dietro lo spagnolo, la sua corsa era compromessa: «Abbiamo dei punti in più su Vettel ma 35 secondi da Rosberg, siamo affidabili ma dobbiamo recuperare» ha detto Alonso e notare che fa il punto su Vettel, come dire che appena la Red Bull risolve i problemi di affidabilità sarà l’avversario più temibile.
Ora la speranza è che la raccolta dati sia stata utile per capire dove intervenire, perché in Malesia, pista più vera rispetto allo stradale di Melbourne (dove certi distacchi si sono sempre rivelati fasulli) di alibi non ce ne sono. Fra rettilinei dove scaricare la potenza, curvoni dove serve l’aerodinamica, se ci sono magagne, emergeranno in maniera lampante.
Alonso è il più veloce. Per ora...
Per quanto riguarda il rapporto fra Alonso e Raikkonen, per ora Fernando è davanti. Ha sbagliato meno, ha corso con la testa ottenendo il massimo possibile.
Kimi è sembrato un po’ frastornato e non sempre lucidissimo. Il modo in cui si è fatto infilare due volte dal connazionale Bottas, che in un sorpasso gli ha pure lasciato lo spazio esterno (da vero signore delle piste) e l’errore sotto pressione, lasciano senza parole.
A difesa di Raikkonen c’è da dire che fra controllo della frenata, potenza del motore elettrico e altro ancora, è difficile dare la colpa a un pilota senza conoscere le sue difficoltà.