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A sentire Giancarlo Minardi, ex team manager e attualmente responsabile CSAI, la federazione automobilistica italiana, Antonio Giovinazzi sarebbe stato il degno erede di Sebastian Vettel alla Ferrari per vari motivi. Giovane, veloce, italiano e con niente da perdere. Invece la rossa ha scelto Carlos Sainz e il responsabile della squadra, Mattia Binotto, ha detto pure che "Era troppo presto per Antonio un passaggio alla Ferrari". Vero, la sfortuna di Giovinazzi è che questa pazza stagione non gli ha permesso di farsi valere. Se fosse andato tutto per il verso giusto, in questo periodo dell'anno si sarebbe cominciato a delineare il mercato piloti e nel frattempo Antonio avrebbe già disputato quasi una decina di GP. Abbastanza per capire se la crescita era costante oppure no.
Sempre in questo periodo Vettel avrebbe deciso cosa fare del futuro e la Ferrari, nel frattempo, avere le idee chiare su chi prendere in sostituzione. Invece non si è corso, i giochi sono stati fatti a tavolino e quello che dovrebbe essere il campionato 2020 rischia di essere una roulette russa. Ovvero, con poche gare a disposizione, sarà fondamentale azzeccarle senza sbagliare niente. Perché non ci sarà il tempo per rimediare. E' questo il grosso dubbio che circonda Antonio Giovinazzi. Quello di buono che ha fatto vedere nella seconda parte della passata stagione, deve essere confermato. Quindi fin dal primo momento deve essere più veloce di Raikkonen, diventare un punto di riferimento in squadra e non commettere errori. Perché fin tanto che Alfa Romeo resta come sponsor e i motori sono Ferrari, col supporto della rossa, per Antonio ci sono speranze.
Nel caso dovesse mancare uno dei due appoggi, le cose diventano complicate. Non è un mistero che parte della squadra ha mal digerito l'arrivo del pilota italiano, nella fattispecie Beat Zehnder, che ha sempre ostacolato, anche pubblicamente (con atteggiamenti poco socievoli) il nostro pilota e di recente ha espresso pareri lusinghieri su Raikkonen e Mick Schumacher. Questo per far capire come ci sono cose che vanno oltre il valore del pilota e che personaggi sbagliati nel ruolo sbagliato possono creare problemi alla carriera di chiunque. Quindi per essere sicuri di non sbagliare e avere tutto l'appoggio che serve per fare bene, sarebbe anche importante avere la squadra al proprio servizio. Con uno come Raikkonen al fianco è impresa difficile, ma dimostrare che si va forte e non si sbaglia, potrebbe essere utile.
Quindi, svanito il sogno Ferrari, restano le incognite di una stagione che non è ancora partita e da quello che si è visto nelle prove invernali, non è che l'Alfa Romeo Sauber sia messa bene. Per cui oltre ai problemi interni ci sono anche quelli della vettura, con in più l'incognita di un Robert Kubica che da terzo pilota porta appoggi importanti dalla sua Polonia. E quindi se dovesse andare male qualcosa, non è detto che avvenga tutto per caso... Unica speranza per Giovinazzi, oltre a fare bene il suo dovere, cioè guidare forte, è la permanenza di Alfa Romeo e magari il passaggio alla Haas nel 2021 con un programma serio e gente nuova al suo fianco.