F1, Andy Cowell, Mercedes: «Tre motori a stagione? Pazzesco»

F1, Andy Cowell, Mercedes: «Tre motori a stagione? Pazzesco»
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Intervista al responsabile motori di Mercedes F1, Andy Cowell
12 gennaio 2018

Spendere molto, quasi il doppio, per consumare un poco meno. E' il paradosso della F.1 ibrida, in cui dal 2014 i motori turbo sono stati abbinati a motori elettrici le cui complicazioni hanno fatto lievitare i costi. E ridurre i consumi. Si è infatti passato da 1,3-1,5 km al litro a circa 3-3,4 km per litro di benzina. Un bel salto, si dirà, ma invece che 220 litri di carburante oggi una monoposto ne consuma 105 al massimo. Ovvero, volendo fare i pignoli, da 600 euro al pieno si è passati a poco più di 300... Spendendo però 5 volte di più.

Dalla prossima stagione questa forbice rischia di allargarsi ancora di più, visto che di motori a disposizione per ogni pilota ce ne sono solo 3. Ovvero per ogni propulsore dovranno essere disputati 7 gran premi, prove e qualifiche comprese. Una enormità se si pensa ai tempi in cui fra sabato e domenica si cambiava un motore alla volta. Il gioco vale la candela?

Secondo Andy Cowell, il papà dei motori Mercedes campioni del mondo, no. "Avere solo tre motori in una stagione è pazzesco, perché i costruttori dovranno praticamente rifare tutto il propulsore e rinforzare le parti deboli. Perché un conto è la durata di un propulsore per 4 o 5 gare, un altro doverlo irrobustire per farlo durare di più. Non è che se cambi un pezzo lasci gli altri immutati, in pratica dovremo fare dei motori completamente nuovi perché tutti i particolari dovranno sopportare uno stress maggiore".

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C'è il rischio di perdere potenza in questa corsa alla robustezza? "No, anzi dovremo migliorare ancora di qualche cavallo. Certo il progresso non sarà così evidente come in passato, ma qualcosa in più ci sarà sempre. Quindi motori più potenti e più resistenti". Si tratta di un enorme risparmio per la F.1, non crede? "Per niente. Chi risparmia sono le squadre private che hanno a disposizione dei motori di altissimo livello ma li pagano il 40 per cento in meno rispetto agli aspirati del 2012 per fare un esempio. Il costo di tutta l'operazione si trasferisce sui costruttori. Dovremmo costruire almeno 80-100 motori per poi testarli al banco e tirare fuori i tre o quattro che hanno le migliori caratteristiche di durata e potenza, perché non tutti i motori nascono uguali e vanno testati. E' un costo enorme che i costruttori non riescono a recuperare perché le forniture sono state dimezzate, quindi noi spendiamo di più e intaschiamo di meno dai clienti. Non è una bella operazione commerciale...".

Avere solo tre motori in una stagione è pazzesco, perché i costruttori dovranno praticamente rifare tutto il propulsore e rinforzare le parti deboli. Perché un conto è la durata di un propulsore per 4 o 5 gare, un altro doverlo irrobustire per farlo durare di più

Il motore Mercedes si dice sfiori i 1000 CV, quello Ferrari si avvicina ai 970, Renault e Honda ancora più indietro, visto che si parla di 900 per i nipponici e 940 per i francesi. Il prossimo regolamento potrebbe essere devastante..."Se devi recuperare potenza rischi di rompere i motori al banco, non è facile se poi questa fragilità te la porti dietro in pista". Insomma, a quanto pare Andy Cowell non è entusiasta dell'andazzo e del regolamento promulgato. Vedremo se la FIA ha preso la strada giusta oppure se si tratterà di un flop. E forse va letto in questa direzione l'idea di Jean Todt di avere un solo tipo di motore per WEC e F.1 e altre categorie al top. Potrebbe essere un modo per far recuperare dei soldi ai costruttori che in F.1 spendono e basta.

Da Moto.it

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