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C’è chi vince e c’è chi perde. C’è chi festeggia con fiumi di alcol e chi vuole lasciare in fretta il paddock. Questa è la vita, così funziona nel mondo della Formula 1. Oggi, al traguardo del Gran Premio di Abu Dhabi 2024, Lando Norris con la sua vittoria ha riportato il titolo mondiale Costruttori a Woking. Un obiettivo che la McLaren rincorreva dal 1998. Periodi di buio hanno caratterizzato la storia recente della squadra papaya, ma grazie al lavoro svolto dal CEO Zak Brown e il team principal Andrea Stella, al comando da soli due anni, un nuovo punto d'inizio li attenda.
“Abbiamo confermato di aver preso la traiettoria giusta. Non solo per quanto riguarda le prestazioni, ma soprattutto per la maturità, la mentalità e la resilienza che tutto il team ha avuto nel corso degli anni – così Andrea Stella ha aperto la sua personale conferenza che ha tenuto nell’hospitality McLaren subito dopo i primi festeggiamenti per la vittoria del titolo – tutto questo in qualche modo ci ha permesso di andare oltre l’incidente avvenuto in curva 1 tra Oscar Piastri e Max Verstappen. Abbiamo proseguito nel modo più sicuro possibile fino alla fine dell’ultima gara della stagione. Questo momento conta veramente molto per me, il più importante da quando sono arrivato in questa squadra. Celebrare questo campionato è come la chiusura di un cerchio. Spesso ripeto alla squadra la storia della mia prima gara con McLaren nel 2015 in Australia. Siamo partiti malissimo nelle qualifiche e poi, con la nostra resilienza, siamo arrivati alla pole position. Adesso abbiamo fatto la stessa identica cosa”.
“Voglio ringraziare in particolare Zak Brown e tutti coloro che hanno avuto fiducia nel nostro processo di cambiamento. Questo ci ha portato gradualmente in una posizione veramente molto solida. Se riesci ad avere questa stabilità, hai la fiducia di tutti, e riesci finalmente a portare a termine tutti gli investimenti fatti combattendo per le prime posizioni” ha proseguito il team principal italiano della McLaren. “L’ultimo step di questo cerchio che si chiude penso che sia venuto attraverso lo sforzo che abbiamo fatto per avere una monoposto in grado di vincere a questo livello. Difficilmente chi è fuori dalla McLaren può capire quanto lavoro e tempo ci hanno impiegato più di mille persone. Senza di loro, lo ripeterò all’infinito, non saremmo mai riusciti ad avere questi standard elevati, in termini di condizioni, operazioni e affidabilità. E tutto questo è successo in soli dieci anni. Speriamo che non sia un punto d’arrivo il nostro, ma solamente uno di partenza per la McLaren del futuro”.
“Riuscire a sbloccare tutto questo, prima di tutto, non è merito soltanto della mia guida all’interno del team perché è un processo che è iniziato ancor prima che io diventassi team principal. Questo è un punto importante che voglio sottolineare perché non uno show per una sola persona, anche se sei tu al comando” ha aggiunto Stella spiegando la “formula segreta” sul team papaya, presa come esempio anche per Alpine che sta portano i primi frutti con l’arrivo di Briatore. “Hai bisogno di avere il supporto di un CEO, di un capo e di tutti gli investitori. Bisogna essere tutti allineati verso un unico obiettivo. Altrimenti non riesci a stabilire una cultura all’interno della squadra. Ed io mi sono sempre sentito sostenuto da tutte queste figure. Zak in particolare, che è spesso in fabbrica con me per parlare del lavoro da fare. In definitiva, è questo quello che ci ha portato a tale cambiamento. Abbiamo costruito fiducia. Parliamo di come vogliamo lavorare in qualità di gruppo squadra. Altrimenti non riesci a fare la differenza”.
A rendere ancora più magico il momento della McLaren è stato il ricordo di colui che ha favorito la crescita di Stella in quel di Woking. “Se oggi siamo qui, se io sono qui, è merito di Gilles De Ferran. Lui è stata la primissima persona a cui ho chiesto consiglio quando mi è stata offerta la posizione di team principal. La sua amicizia, la sua saggezza, le sue incredibili qualità a livello umano, la sua intelligenza e la sua carriera da pilota mi hanno permesso di avere le idee chiare su cosa dovessi fare. E qualunque cosa in cui sarei riuscito, l’avrei dovuta fare con lui. Se siamo arrivati a questo titolo, è tutto merito di Gilles, lui è parte del processo. La vittoria di Miami è stata gli è stata dedicata per un motivo. Resterà sempre parte di me, della squadra e quindi anche questo mondiale va a lui. Ma adesso non dobbiamo adesso essere arroganti. Pensare di essere perfetti, di poterci rilassare o di poter fare tutto solamente perché siamo campioni del mondo”.
“Sono molto fiero di aver contribuito all’eredità della McLaren con un titolo che non arrivava dal 1998. Sicuramente nel mio cuore questo risultato ha un qualcosa in più rispetto a quelli conquistati in Ferrari perché sono nel ruolo di team principal, tutto dipende da me, e non sono solamente un ingegnere. In sede a Woking abbiamo una sala dedicata ai trofei. Passare di lì e vedere delle coppe conquistate da noi, membri recenti della squadra, ci ha resi orgogliosi, adesso ancora di più. Questo titolo corona un percorso veramente lungo, anche se abbiamo avuto solamente un piccolo ruolo in una storia molto più grande di noi. Stiamo portando avanti il testimone come in una staffetta. Lo porteremo con onore e rispetto cercando di contribuire al successo di McLaren” ha poi proseguito in italiano, una volta congedata la stampa internazionale.
“Voglio fare le mie congratulazioni alla Ferrari, a Vasseur e il lavoro che ha fatto. Entrambi siamo da due anni a capo delle rispettive squadre, ma lui è nuovo alle dinamiche della Scuderia mentre io ho avuto l’opportunità di conoscere la McLaren già negli anni precedenti. Ha fatto veramente un lavoro incredibile nell’alzare di livello della squadra, gli ha dato veramente tanta stabilità. Ho visto una coesione in tutti loro, che hanno lottato con convinzione e con tutti i loro mezzi fino all’ultima curva. Tra McLaren e Ferrari è difficile scegliere chi meritasse di più la vittoria. Tutto è stato deciso da una manciata di dettagli dato che, dopo 24 gare, sono veramente pochi i punti che ci separano. Anche in futuro ci sarà un duello tra di noi, ma ho paura che si aggiungerà nuovamente anche la Red Bull perché siamo in un periodo straordinario della Formula 1. Dubito che sia mai successo prima che quattro team siano in competizione per vincere un mondiale, ma soprattutto con questo livello di performance ed affidabilità. Godiamoci tutto questo e, come sempre, che vinca il migliore” ha chiosato Stella con un sorrirso a 33 denti.
Nothing but respect 🤝
— Scuderia Ferrari HP (@ScuderiaFerrari) December 8, 2024
Rivals on track but united by the passion of this sport, congratulations @MclarenF1 👏 #AbuDhabiGP 🇦🇪 #F1 pic.twitter.com/h95IvknPbK