F1, altro che vittorie in una stagione: ecco il miglior record per giudicare un pilota

F1, altro che vittorie in una stagione: ecco il miglior record per giudicare un pilota
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C'è un parametro più affidabile per giudicare il dominio di un pilota in una stagione rispetto al mero numero di vittorie. Ecco qual è
1 novembre 2022

Con la vittoria nel Gran Premio del Messico 2022 di Formula 1, Max Verstappen ha infranto un record che resisteva da tempo. È diventato infatti il pilota a cogliere il maggior numero di successi in una stagione di F1, 14. A detenere congiuntamente il primato erano Michael Schumacher e Sebastian Vettel, fermatisi a quota 13 acuti nel 2004 e nel 2013, rispettivamente. Il ragguardevole obiettivo raggiunto da Verstappen, però, deve essere contestualizzato.

Effettuare paragoni con altre ere della Formula 1 è un esercizio complesso, vista la fortissima evoluzione tecnica che si può apprezzare anche nell’arco di pochi anni. Ma c’è anche un’altra variabile di cui non si può che tenere conto nel giudicare i record per il maggior numero di vittorie, sia assoluto che stagionale: l’aumento dei GP in un campionato. Nel 2004 i GP disputati furono 18, nel 2013 19. Nel 2022 sarebbero stati 23, se non fosse stato cancellato il GP di Russia. 

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Per giudicare l’effettivo dominio di un pilota nel corso della stagione, è meglio servirsi di un altro parametro, la percentuale di vittorie ottenute in un singolo campionato. Il recordman in tal senso è Alberto Ascari. L’unico campione del mondo italiano della storia della F1 nel 1952 vinse il 75% delle corse, imponendosi in sei corse su otto. Al secondo posto troviamo Michael Schumacher, capace di cogliere il 72,5% dei successi nel 2004, con 13 gare vinte su 18. 

Completa il podio Jim Clark, che, nell’anno del suo primo titolo mondiale, il 1963, ottenne il 70% delle vittorie, con 7 successi su 10 GP. Segue Sebastian Vettel, che nel 2013 colse il 68,4% delle vittorie (13 su 19). Ottenne il 62,7% dei successi Juan Manuel Fangio nel 1954, grazie a cinque acuti su nove GP. Nel 2020, Lewis Hamilton si aggiudicò il 64,7% dei GP, vincendone 11 su 17. Ma il Verstappen del 2022, per ora, come se l’è cavata? Con i suoi 14 successi su 20, è al 70%. Dovesse vincere anche gli ultimi due appuntamenti dell’anno, si attesterebbe al 72,7%. 

Quanto alla percentuale assoluta di vittorie in F1, il record spetta a Juan Manuel Fangio, capace di vincere 24 delle 52 gare che ha disputato nella massima serie, cioè il 46,1%. Secondo è Alberto Ascari, con 13 successi su 33 GP (39,4%). Completa il podio Jim Clark, con 25 vittorie su 73 GP (34,25%). La percentuale più alta di un pilota moderno è quella di Lewis Hamilton, che vanta il 33,4% di vittorie (103 su 308 GP). Michael Schumacher, con i suoi 91 successi su 308 GP, è al 29,55%. E Verstappen? Ha vinto 33 GP su 161, cioè il 20,49%

Chiaramente, anche queste statistiche offrono solo un quadro parziale del talento dei piloti, visto che senza una monoposto competitiva in F1 non si va da nessuna parte. E le differenze tecniche tra le vetture delle varie epoche a cui accennavamo in precedenza non fanno altro che complicare alle valutazioni. Restano i giudizi di pancia, che differiscono da un appassionato all’altro. E su questo non ci sono statistiche che piovano.

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