F1: Alonso, ma non solo: i ritorni più eclatanti nel Circus

F1: Alonso, ma non solo: i ritorni più eclatanti nel Circus
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Fernando Alonso è l'ultimo vecchio leone in ordine di tempo ad aver scelto di tornare in Formula 1 dopo il ritiro. Qualcuno è pure riuscito a vincere un mondiale extra
8 luglio 2020

Fernando Alonso, ora è ufficiale, tornerà in Formula 1 nel 2021 dopo un'assenza di due stagioni: l'asturiano vestirà i panni del figliol prodigo per la terza volta, facendo ritorno alla Renault. Con la Losanga visse il momento più alto della sua carriera in Formula 1, con la vittoria dei suoi due titoli mondiali nel 2005 e nel 2006. Ma Alonso non è l'unico pilota ad essere stato sedotto nuovamente dal fascino del Circus dopo il ritiro. Eclatante è sicuramente il caso di Niki Lauda: l'austriaco, dopo aver deciso di lasciare la Brabham a fine 1979, ritornò sui suoi passi tre anni dopo, approdando alla McLaren. Fu l'inizio di una partnership di successo, che valse a Lauda il terzo e ultimo titolo della sua carriera. Nel 1984, a 35 anni, divenne campione del mondo beffando per mezzo punto Alain Prost.

E proprio Prost, quasi dieci anni dopo, fu protagonista di un ritorno in pompa magna. Dopo la fine del rapporto con la Ferrari, incrinatosi pericolosamente a fine 1991 fino al licenziamento con una gara di anticipo rispetto alla fine della stagione, Prost si prese un anno sabbatico per poi tornare in pista con la Williams nel 1993. Con un'arma tagliente tra le mani, la competitiva FW15C, Prost colse sette vittorie e dodici podi in sedici gare. Una cavalcata fierissima verso il titolo mondiale: a fine stagione, un appagato Prost lasciò definitivamente la Formula 1, terminando la sua avventura al top della forma, da campione del mondo. 

Kimi Raikkonen, invece, a fine anni Duemila fu sedotto dalle sirene dei rally: dopo aver vinto il mondiale con la Ferrari nel 2007, Raikkonen visse un'annata difficile nel 2009, che lo portò a lasciare la Formula 1 per il WRC, con risultati non entusiasmanti. Raikkonen fu anche protagonista di una parentesi negli States in NASCAR, ma alla fine il richiamo del Circus fu troppo forte per rimanere inascoltato. Nel 2012, Raikkonen approdò alla Lotus, con la quale colse due vittorie, nel GP di Abu Dhabi di quell'anno e nel GP d'Australia del 2013. Indimenticabile il team radio negli Emirati: «Leave me alone, I know what I'm doing», disse il finlandese al suo ingegnere di pista. Non aveva tutti i torti. Poi il ritorno in Ferrari e, a fine 2018, il passaggio in Alfa Romeo: a 40 anni, Raikkonen sembra non avere intenzione di smettere. 

Anche Michael Schumacher superati i 40 non voleva perdere smalto: dopo il ritiro a fine 2006, Schumacher aveva accarezzato il ritorno con la Rossa in sostituzione di Felipe Massa in seguito al terribile incidente del paulista in Ungheria nel 2009. Un problema al collo gli aveva impedito di rimpiazzare l'ex compagno di squadra, ma evidentemente il tarlo delle corse si era annidato nella mente di Schumacher, visto che il Kaiser accettò di lì a poco l'offerta della Mercedes. Al fianco del connazionale Nico Rosberg, Schumacher disputò le prime tre stagioni della Mercedes in F1 dopo un'assenza di oltre cinquant'anni. Il punto più alto? Il terzo posto nel GP d'Europa del 2012 a Valencia, a completare un podio blasonatissimo: con lui festeggiarono Raikkonen e Alonso, che ora, alla soglia dei quaranta, è pronto a vivere una seconda giovinezza. 

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