F1: allarme sicurezza per i commissari

F1: allarme sicurezza per i commissari
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Garantire la sicurezza di tutti coloro che si muovono in un circuito in F1 richiederebbe investimenti sempre maggiori, ma FIA e FOM non vogliono spendere più di quanto fanno adesso. Chi ci rimette? | <i>P. Ciccarone, Budapest</i>
26 luglio 2013

Budapest - Mentre i box sono stati parzialmente vietati alla stampa, che potrà accedervi solo in numero limitato siano essi fotografi, tv o giornalisti, per i commissari di pista l’allarme sicurezza è altissimo. Si è infatti saputo, da fonti interne alle strutture FIA e FOM e quindi altamente riservate, che quest’anno si sono verificati alcuni problemi nell’intervento dei commissari in pista.

Pericolo di scosse elettriche

Con i motori elettrici e le batterie che hanno una potenza di circa 80 CV, è infatti importante essere adeguatamente isolati perché il rischio scarica elettrica è sempre molto elevato. I commissari hanno l’obbligo di indossare guanti e scarpe isolanti e un caschetto, ma a dare problemi sono le tute in acrilico indossate dal personale lungo il circuito. Alcuni hanno preso delle scosse elettriche appoggiandosi con le gambe alle macchine e visto che dal prossimo anno la potenza sarà portata da 80 a 200 CV, i motori elettrici e le batterie saranno ancora più potenti, e quindi potenzialmente letali, per il personale di primo intervento.

 

Si è anche pensato di dotare le strutture con coperte isolanti da gettare sulle auto, ma questo contrasta con i tempi di pronto intervento. Si è chiesto alla commissione tecnica di studiare un dispositivo che scarichi a massa l’energia elettrica, con un contatto che in emergenza tocchi terra, ma in caso di guasto o salto sul cordolo, potrebbe attivarsi in maniera accidentale, creando una situazione di pericolo anche per il pilota che si troverebbe una macchina inguidabile.

commissari f1 marshall
 

Le strutture dei circuiti non sono sempre efficienti

Nei test effettuati finora si è anche visto che non tutte le postazioni lungo le piste sono efficienti, simulazioni col direttore di gara e medico a bordo hanno dato riscontri negativi, ma di questo non si è saputo nulla in giro, come non si è saputo nulla nei commissari di pista. Per il prossimo GP d’Italia, infatti, i commissari monzesi hanno chiesto un incontro con la direzione autodromo per capire come comportarsi a seguito di informazioni ricevute da alcuni colleghi stranieri, ma che ufficialmente nessuno, in Italia, aveva comunicato ai diretti interessati.

 

Un’altra lacuna sulla sicurezza è emersa da due episodi accaduti negli ultimi due anni in Spagna e in Germania. Nei box, si ricorderà, andò a fuoco la Williams di Maldonado dopo la vittoria a Barcellona nel 2012 e al Nurburgring lo stesso problema è accaduto al mattino, prima dell’avvio delle prove libere del sabato. Si è saputo, infatti, che i servizi medici e pompieri cominciano solo a partire da una certa ora e smettono mezz’ora dopo la fine della gara, ma gli incidenti citati sono avvenuti in orari in cui non c’era la copertura e la necessaria sicurezza.

Gli autodromi, per garantire una copertura H24 chiedono più soldi, visto che il servizio costa caro, ma la FOM o la FIA non vogliono spendere più di quanto fanno adesso

Per migliorare la sicurezza bisogna investire ma...

Gli autodromi, per garantire una copertura H24 chiedono più soldi, visto che il servizio costa caro, ma la FOM o la FIA non vogliono spendere più di quanto fanno adesso, ecco che sono aumentati i costi assicurativi sui possessori dei pass e questo spiega anche perché in corsia box gli accessi sono stati limitati, altrimenti oltre alla sicurezza ci sarebbe stato da pagare un conto maggiore per le polizze dei pass.

 

Una commissione medica, inoltre, sta chiedendo la presenza di ambulanze e pronto intervento anche per la fine delle operazioni dopo gara; sono infatti diversi i meccanici che si sono feriti, anche in maniera seria, ma non c’era copertura sufficiente. In compenso l’organizzazione ha aumentato i costi dei pass VIP (che le squadre si rivendono) e pensano a come far pagare la stampa per fare informazione. Fino a quando non scoppierà qualche bel problema di sicurezza e poi avranno bisogno dei tanto bistrattati giornalisti, commissari e meccanici che ci mettono passione per questo sport…

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