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Tralasciando per un attimo quello che gli inglesi chiamerebbero l'elefante nella stanza, cioè il fatto che a settembre inoltrato Lewis Hamilton non abbia ancora confermato la sua presenza in Mercedes il prossimo anno, ci sono altri punti di domanda interessanti sullo schieramento per la stagione 2021 di Formula 1. E a farla da padroni sono due team che nel 2020 stanno facendo parecchia fatica, Alfa Romeo e Haas. I quattro sedili delle due scuderie motorizzate Ferrari sono gli unici ancora ragionevolmente disponibili, al netto di colpi di scena. Diventando così decisamente ambiti da piloti diversi tra loro, anche e soprattutto per questioni anagrafiche.
La situazione più complessa è quella di casa Alfa Romeo, perché uno dei due sedili del team di Hinwil è riservato alla Ferrari Driver Academy. Al momento a beneficiarne è Antonio Giovinazzi, ma il suo posto comincia a scottare. Perché in Formula 2 scalpitano tre piccoli Cavallini rampanti: Callum Ilott, Robert Shwartzman e soprattutto Mick Schumacher. Proprio quest'ultimo - con piede, ma soprattutto cognome, pesanti - sembra in pole per una promozione in Alfa. Ma ridurre tutto alla spinta dovuta al fatto che sia il figlio del Kaiser vorrebbe dire sminuire eccessivamente Mick, che in F2 sta facendo molto bene, mostrando soprattutto una costanza di risultati che potrebbe tornare utile in Alfa Romeo.
Nel caso, molto probabile, in cui Schumacher si accomodasse in Alfa, Giovinazzi non avrebbe vita facile nel trovare un sedile alternativo. Prima di tutto perché l'altro posto in Alfa Romeo è opzionabile da Kimi Raikkonen. In buona sostanza, sarà il finlandese a decidere se continuare con il team e non viceversa. E il sempreverde Raikkonen, in barba ai suoi quasi 41 anni, potrebbe benissimo scegliere di restare in F1, facendo magari da mentore a baby Schumi, il figlio di quel Michael che, in una giornata di 20 anni fa, notò proprio Kimi nel suo primo test al Mugello. Lo avevamo detto raccontando quella storia, è una sensazione vertiginosa per chiunque, ma non per l'impassibile Raikkonen, che ha il coltello dalla parte del manico per il suo futuro.
Giovinazzi potrebbe allora guardare alla Haas, dove la posizione dei piloti titolari, Romain Grosjean e Kevin Magnussen, sembra piuttosto pericolante. Dopo anni passati ad invocare stabilità sul fronte degli ingaggi, il team americano potrebbe finalmente cambiare strada. Nel 2021, con lo sviluppo fortemente congelato, le sorti cambieranno ben poco, quindi tanto vale rodare una coppia inedita, a cui affidare il passaggio al nuovo regolamento tecnico, previsto per il 2022. Ma la concorrenza per Giovinazzi sarebbe serratissima, perché ci sono nomi di primo piano a piedi. Come Sergio Perez, silurato senza troppi cerimoniali dalla Racing Point. E forte non solo del suo indubbio talento, ma anche di un portafoglio di sponsor che potrebbero far gola alla Haas dopo la fine della partnership farsesca con Rich Energy.
Ma c'è pure Nico Hulkenberg, altra opzione che coniuga talento all'esperienza. Certo, i ben informati sostengono che Hulkenberg fosse già stato vicino a firmare con il team americano a fine 2019, ma che fosse tutto saltato per clausole non gradite. Ma è pur vero che il tedesco ha avuto l'occasione di ricordare a tutti di che pasta è fatto scendendo in pista a Silverstone con la Racing Point senza preavviso e sciorinando indicazioni agli ingegneri sulla RP20 via radio dopo pochi minuti al volante. Una capacità, questa, che tornerebbe utile alla Haas, che avrebbe così modo di sostituire Grosjean con un altro pilota in grado di supportare i tecnici, e che, a differenza del francese, è meno incline all'errore.
Ma rischiamo comunque di fare i conti senza l'oste, perché la Ferrari, visto il talento dei giovani del suo vivaio, potrebbe benissimo decidere di opzionare pure un sedile in Haas, per permettere non ad uno, bensì a due piloti della cantera di fare il grande salto. E a beneficiarne sarebbe con tutta probabilità Robert Shwartzman, che ha mostrato grandi capacità nella sua prima stagione in Formula 2. Tanto da far pensare che a livello di talento grezzo possa essere più dotato di Schumacher. Avranno modo molto presto di far vedere di che pasta sono fatti in F1: è solo questione di tempo. Ma il loro momento potrebbe arrivare ben presto. Per ora tutto tace, ma una cosa è certa: quello di Sebastian Vettel non è stato l'ultimo botto di mercato di un 2020 pazzo anche per i cambi di casacca shock.