F1. Adrian Newey sul suo futuro: "Ho smesso di leggere quello che scrivono i media. Per loro prima ero un idiota e adesso..."

F1. Adrian Newey sul suo futuro: "Ho smesso di leggere quello che scrivono i media. Per loro prima ero un idiota e adesso..."
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La Formula 1 è pronta al rientro in pista questo weekend al Gran Premio d'Olanda 2024. Nel mentre, Adrian Newey continua il suo periodo di pausa senza badare alle diverse notizie che circolano sul suo conto sui media
19 agosto 2024

La pausa estiva della Formula 1 è ormai agli sgoccioli con quasi tutto pronto per il ritorno ufficiale in pista per il Gran Premio d’Olanda 2024, quindicesimo appuntamento stagionale. I piloti si sono goduti le meritate vacanze mentre il mercato, di piloti e tecnici, non si è mai fermato. A differenza degli anni precedenti, i movimenti da una squadra ad un’altra sono iniziati con largo anticipo e con non pochi colpi di scena. Infatti, l’annuncio di Lewis Hamilton in Ferrari aveva sconvolto l’intero paddock, ma anche quello dell’addio di Adrian Newey alla Red Bull non è stato da meno.

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Il 25 aprile è arrivata l’ufficialità da parte del team di Milton Keynes. Le strade dei campioni del mondo e del progettista più vincente della storia della Formula 1 moderna si sarebbero separate di lì a poco. L’ultima apparizione ufficiale avrebbe dovuto essere quella del Gran Premio di Miami 2024, ma Adrian Newey ha continuato a bazzicare per i paddock del Circus con la divisa ufficiale della Red Bull per rispettare i suoi doveri di ambasciatore del marchio, anche in Belgio, a Spa-Francorchamps, dove si è tenuta l’ultima gara prima della pausa estiva. Immancabile, però, il suo famoso taccuino rosso dove segna tutte le novità tecniche da analizzare, che siano della Red Bull oppure delle squadre avversarie. Nel mese di luglio, inoltre, Newey ha presentato al mondo la sua ultima creatura, vista come una vera e propria eredità al team austriaco, l’Hypercar RB17, al festival di Goodwood. La sua permanenza a Milton Keynes dovrebbe cessare ufficialmente nel primo trimestre del prossimo anno, orientativamente nel mese di marzo 2025.

Da quando la Red Bull ha annunciato l’addio di Newey, la gestione tecnica della vettura di Formula 1 è stata ereditata da Pierre Waché, già da anni suo fedele braccio destro nella progettazione delle monoposto che hanno permesso a Max Verstappen di vincere tre titoli piloti e al team due campionati costruttori con ampi distacchi dai diretti avversari nella lotta, come Mercedes, Ferrari e McLaren. La situazione, tuttavia, si è rivelata essere più complicata del previsto a Milton Keynes con una RB20 difficile da gestire, anche nel volante del pilota olandese. Queste difficoltà, complice il grande passo in avanti della McLaren di Lando Norris ed Oscar Piastri e le prestazioni sottotono di Sergio Perez, stanno mettendo a rischio il campionato costruttori, grande obiettivo di Christian Horner.

Nel periodo di pausa, rispettando i divieti imposti dalla FIA che obbliga i team a fermarsi durante le tre settimane almeno per quindici giorni consecutivi, nel quartier generale di Milton Keynes, a pochi chilometri da Silverstone, si è lavorato per trovare una chiave di volta per il proseguo della stagione, che riprenderà ufficialmente questo weekend con il quindicesimo appuntamento, il Gran Premio d’Olanda 2024, gara di casa di Max Verstappen. Se da una parte si è lavorato sodo, dall’altra Adrian Newey si è goduto le vacanze senza dare peso alle voci di mercato che lo vedono sempre più lontano da Maranello, dove Frédéric Vasseur lo attende a braccia aperte dato l’addio di Enrico Cardile, e prossimo all’accettare l’offerta dell’Aston Martin, destinazione dell’ex direttore tecnico della Ferrari. “E’ molto facile per me non dare peso alla stampa. Non leggo molto i social media o le riviste perché è un qualcosa che ho smesso di fare molto tempo fa” ha ammesso Newey al podcast Talking Bull della Red Bull.

“Ai tempi della Leyton House, la prima macchina che ho fatto è stata nel 1988, dimostrando la mia età, ovviamente! Era una bella macchinina. Poi nell'89 l'abbiamo completamente rovinata, così sono passato dall'essere questo nuovo eroe nel paddock della F1 dal lato ingegneristico all'idiota che è stato una meteora. Ho pensato, beh, davvero, non puoi leggere la stampa quando è buona e poi arrabbiarti quando è cattiva, quindi a quel punto ho detto, 'Ok, semplicemente non leggere!'. Mandy, mia moglie, segue i social media. Mi tiene più o meno informato su cosa sta succedendo, ma io ne sono relativamente ignaro. Cerco solo di condurre la mia vita e di non farmi influenzare” ha proseguito il progettista, che ha poi parlato delle sue speranze quando è arrivato nella famiglia Red Bull, con cui ha vinto oltre cento Gran Premi, sei titoli costruttori e sette titoli piloti con Sebastian Vettel e Max Verstappen. “Quando ho iniziato, in realtà avevo l'aspirazione e la speranza che prima o poi avremmo potuto vincere una gara. Abbiamo vinto la gara con Sebastian sulla sua Toro Rosso a Monza nel 2008, ma è stata una vittoria un po' strana perché era la nostra macchina, ma non era la nostra squadra. Quella prima vittoria della Red Bull in Cina nel 2009 è stata una vera pietra miliare”.

“Poi, arrivare all'ultima gara ad Abu Dhabi nel 2010 e vincere il campionato contro ogni pronostico grazie alla guida di Sebastian quel fine settimana, e l'errore della Ferrari sulla strategia: è qualcosa che non dimenticherò mai – ha aggiunto l’inglese - Abbiamo avuto molte battaglie serrate per il campionato, anche il 2012 si è concluso con l'ultima gara , dove Sebastian è stato sbalzato alla prima curva e ha avuto un buco enorme nella carrozzeria e cose del genere, ma siamo riusciti ad andare avanti e a vincere. Poi, ovviamente, il primo titolo di Verstappen nel 2021, di cui penso si parlerà ancora per molti anni. Di tutti i miei anni nelle corse automobilistiche, quello credo che sia stato il più difficile”.

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