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BAKU – Stavolta si può dire che è nata davvero una stella, perché il modo in cui Oscar Piastri ha vinto il GP Azerbaijan merita di essere incorniciato. Partito alle spalle di Leclerc in prima fila, ha seguito il pilota della Ferrari per 17 giri, prima di superarlo alla prima curva con una manovra che ai più è sembrata incredibile. Infatti, la Ferrari era nettamente davanti al punto che Leclerc ha lasciato aperto un portone in cui non pensava potesse arrivare Piastri.
E invece il giovane italo australiano della McLaren, i nonni sono toscani, ha infilato come un pollo il monegasco e se ne è andato al comando. Da quel momento in poi è stata lotta di nervi, freddezza e mestiere. Leclerc aveva passo e ritmo, ma non ha mai trovato un varco dal 17 al 51 giro di gara, al punto da aver imparato a memoria gli scarichi della McLaren. La rossa era nettamente superiore nel primo tratto di pista, quello veloce, dove rosicchiava tre o quattro decimi alla volta, la McLaren era meglio nel misto dove recuperava quanto perso. E qui, in una continua altalena di ritmo, mestiere, tentativi di sorpasso e guida d’alta scuola, coi due che uscivano di traverso dalle curve galleggiando sui cordoli, lo spettacolo ha tenuto col fiato sospeso i presenti e chi seguiva in Tv la gara.
Il ritmo blando di chi era davanti, in crisi con le gomme anteriori mentre Leclerc cominciava a perdere con quelle posteriori, ha permesso a Perez con la Red Bull di seguirli come un’ombra ma senza mai avere lo spunto per tentare un assalto, fino al penultimo giro, quando Leclerc ha mollato di colpo, Perez ha tentato un sorpasso ma veniva infilato da Sainz con la seconda Ferrari che ha saputo gestire meglio le gomme e rimontare. E infine il patatrac: Sainz che tenta di superare Leclerc che gli chiude la porta in faccia, lo spagnolo arriva largo, Perez si infila e nel rettilineo seguente i due si agganciano finendo a muro. Un peccato per Sainz, una delusione enorme per Perez perché aveva la possibilità di lottare per la vittoria e un grosso danno per la Ferrari perché la lotta fratricida fra i due ha di fatto privato la squadra di 15 punti almeno.
Con una classifica costruttori che vede un fatto storico, la McLaren davanti alla Red Bull, cosa che non accadeva da qualche anno, e con un distacco di 51 punti dal vertice, la Ferrari a sette gare dalla fine poteva ambire al colpaccio almeno contro la Red Bull che ora ha solo 31 punti di vantaggio. La matematica, però, dice anche altro. Perché anche se Russell con la Mercedes è salito sul podio ereditando le due posizioni perse da Perez e Sainz (fa il paio con il GP Austria dove vinse per il ritiro dei due davanti…) la Mercedes è tagliata fuori dalla lotta, mentre per il mondiale piloti, la faccenda si fa intrigante. Verstappen col quinto posto dietro a un incredibile Norris (partito 17, poi 15 in griglia per i problemi di Gasly ed Hamilton) ha chiuso al quarto posto con l’olandese quinto e in classifica ha rosicchiato tre punti. Ebbene, con sette gare da disputare, la prossima a Singapore domenica prossima, i 59 punti di divario di Norris e i 78 di Leclerc, terzo, con Piastri quarto a 91, lasciano la porta aperta a questi quattro piloti. Norris deve recuperare almeno 8 punti a gara a Verstappen, che di fatto ha due Gp di vantaggio.
La matematica non esclude nemmeno Leclerc e se la Ferrari viaggia come ha fatto a Monza e Baku, c’è da pensare a tutto. Peccato che a livello di squadra sia stata una occasione persa per Sainz. Il senno del poi non serve, di certo se i due avessero corso usando un altro metro di giudizio, avremmo qualcosa di bello da raccontare. Invece l’unico che festeggia è Piastri, freddo, astuto, indistruttibile e col mestiere di un veterano quando invece è ancora un ragazzino di anni 22. Tenere a mente, questo farà strada.