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“Stiamo facendo progressi e abbiamo capito esattamente cosa è successo in qualifica. Avremmo dovuto fare di meglio e non l'abbiamo fatto, quindi lavoreremo sodo come squadra per tornare nelle ultime due gare” ha dichiarato Sergio Perez a contorno del Gran Premio di Las Vegas, dove ha concluso in decima posizione dopo una rimonta necessaria data la sua eliminazione dal Q1. Un risultato deludente che non è sicuramente il primo di questa stagione, la peggiore da quando ha iniziato a correre per la Red Bull. Un risultato in netto contrasto con quello conquistato dal suo compagno di squadra Max Verstappen.
L’olandese ha agguantato proprio a Las Vegas, terzultimo appuntamento di questo 2024, il suo quarto titolo iridato consecutivo nonostante la situazione complicata che la Red Bull ha dovuto affrontare. Da una monoposto capricciosa, decisamente più difficile da guidare rispetto alla sua antenata, ad una fuga di cervelli, Adrian Newey in primis, frutto anche del caso che ha coinvolto Christian Horner ancor prima della prima gara dell’anno in Bahrain. Max Verstappen è comunque riuscito ad estrarre il massimo da quello che aveva a sua disposizione, mentre Sergio Perez ha avuto un tracollo da Montecarlo in poi, Gran Premio in cui è stato annunciato il suo rinnovo pluriennale con la squadra di Milton Keynes.
Infatti, nonostante l’inizio di stagione nell’ombra, il messicano ha convinto i vertici della Red Bull a dargli fiducia anche per il prossimo anno e quello successivo, con il nuovo regolamento tecnico, con un contratto 1+1 che offre comunque la possibilità alla squadra e al pilota di separarsi dopo il 2025. Tuttavia, il sedile di Perez è stato costantemente a rischio dati i risultati ben al di sotto delle aspettative, tanto che già in estate, al rientro dalla pausa estiva, si era ipotizzato di un cambio in corsa con Daniel Ricciardo o Liam Lawson al fianco di Max Verstappen. Christian Horner ha comunque deciso di proseguire con il numero #11, complici anche dei numerosi sponsor messicani che spingono per avere Sergio Perez in Red Bull anche in futuro.
Adesso, però, i soldi devono far spazio alle performance, perché saranno queste ad orientare il proseguo del team austriaco. Con i pochi punti portati a casa da Perez, la Red Bull ha perso la prima posizione in classifica Costruttori venendo scavalcata prima dalla McLaren e poi dalla Ferrari. Gli sponsor, dunque, non sono più un motivo valido per continuare a dare fiducia al messicano e a conferma di questo sono anche le parole di Helmut Marko. “Il programma è che ci sarà un incontro dopo l’ultima gara della stagione. Poi parleremo dei risultati in questo meeting ai nostri azionisti, che alla fine decideranno quale sarà la formazione dei due team l’anno prossimo” ha dichiarato il consulente alla TV austriaca ORF.
Saranno, dunque, i vertici della Red Bull a decidere quale sarà il futuro di Sergio Perez. Toccherà all’imprenditore thailandese Chalerm Yoovidhya, detentore del 51% delle quote dell’azienda, e a Mark Mateschitz, figlio del fondatore della scuderia, scomparso nel 2022, decidere quale sarà la line-up della Red Bull e della Visa Cash App RB per il 2025. “Credo che dovremmo avere due piloti in grado di raccogliere punti – ha proseguito Helmut Marko – e anche se non conosco l’esatta differenza tra i due, credo che Checo sia a più di 200 da Max. Non è accettabile”. Su questo distacco è importante focalizzarsi perché nel rinnovo firmato dal pilota e la squadra è presente una clausola che darebbe alla Red Bull la possibilità di rescindere il contratto qualora Perez si trovasse a più di cento punti da Verstappen, e attualmente le lunghezze che li separano sono addirittura 251. “Se fosse stato in qualche modo vicino a Hamilton o Russell, o alle Ferrari e alle McLaren, allora avremmo avuto un vantaggio tra i costruttori. Invece abbiamo vinto il titolo piloti con Max, ma per i nostri impiegati c’è comunque disappunto perché il loro bonus alla fine dell’anno dipende dal piazzamento nella classifica team. E a questo punto non abbiamo alcuna possibilità di vincere” ha aggiunto il consulente austriaco.
In casa Visa Cash App RB certo di continuare a correre per il team di Faenza è Yuki Tsunoda che ha già rinnovato mentre Liam Lawson, tornato in corsa ad Austin al posto di Ricciardo, deve ancora trovare un accordo. Nel mentre il giapponese spinge per avere una promozione. “So cosa posso fare quando sarò in Red Bull, ma per ora devo solo prepararmi al meglio, ottenere buoni risultati e lasciare che siano loro a decidere” ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport F1 al termine della gara a Las Vegas. Inoltre, il numero #22 avrà anche, finalmente, la chance di guidare la RB20 in occasione dei test post-stagionali di Abu Dhabi al posto di Max Verstappen, che si godrà delle ferie anticipate. Mai prima d’ora, a differenza di altri piloti del programma giovani del team di Milton Keynes, aveva guidato la monoposto ufficiale della Red Bull. Con questa possibilità avrà decisamente la possibilità di convincere i vertici a tenerlo in considerazione qualora Sergio Perez non dovesse essere confermato per il prossimo anno.
A questo punto ci si domanda lecitamente, chi andrà a Faenza al posto di Tsunoda? La Red Bull è rimasta piacevolmente colpita da Franco Colapinto, ma i recenti incidenti, che hanno messo in una situazione molto complicata la Williams, potrebbero far desistere gli austriaci dal valutare il pagamento risolutivo del cartellino da 20 milioni dell’argentino. Entra così in gioco il nome di Isack Hadjar, membro dell’Academy Red Bull che tornerà in pista questo weekend in Qatar con la Formula 2, dove sta lottando per il titolo contro l’attuale leader, Gabriel Bortoleto, futuro pilota di Sauber-Audi. "Direi che le mie possibilità di guidare in Formula 1 nel 2025 sono vive, almeno – ha dichiarato ad Autospor Hadjar – ovviamente non dipende da me. Ci sono molte cose in ballo alla RB e alla Red Bull, tutto può succedere. Ovviamente io sono il prossimo della lista. Quindi questo è un dato di fatto. Non so quali decisioni prenderanno, ma spero di essere qui e di cercare di essere pronto per il prossimo anno in ogni caso”.
“Tanti rookie? Questo dimostra che la nostra generazione è buona – ha proseguito il giovane francese con passaporto algerino – per un po’ di tempo abbiamo pensato che l’esperienza fosse la cosa principale, e che quindi non si potesse saltare in pista e battere un pilota con 10 anni di carriera in Formula 1, ma in realtà è così. Se sei veloce, sei veloce. Hanno fatto bene per noi, dimostrando cosa può produrre la griglia della F2 per passare alla F1” ha chiosato con una velata frecciatina proprio a Sergio Perez.