F1: accolto il ricorso di Alpine: Alonso si riprende il settimo posto di Austin

F1: accolto il ricorso di Alpine: Alonso si riprende il settimo posto di Austin
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Il ricorso di Alpine è stato accolto, e Fernando Alonso si riprende il settimo posto negli USA. Ma la motivazione dimostra un nuovo scivolone della FIA
28 ottobre 2022

Alla fine, è stato un cavillo a fare la differenza. Come anticipato sia dal nostro Paolo Ciccarone nell'ultima punttata di DopoGP che da Fernando Alonso in conferenza stampa in Messico, il ricorso di Alpine per la penalità di 30 secondi inflitta al due volte campione del mondo ad Austin è stato accolto. Il motivo è molto semplice: la protesta della Haas riguardo allo specchietto della A522 dell'asturiano è stata presentata oltre il tempo massimo. Per regolamento, infatti, bisogna farlo entro 30 minuti dall'esposizione della bandiera a scacchi. E la Haas, negli USA, lo ha fatto con 24 minuti di ritardo.

"Il reclamo non doveva essere preso in considerazione", si legge nel documento diffuso dalla Federazione. E così la penalità di Alonso è stata cancellata, consentendo allo spagnolo di riprendersi il settimo posto, davanti a Sebastian Vettel, Kevin Magnussen e Yuki Tsunoda. Un risultato, questo, che consente all'Alpine di incrementare il vantaggio in classifica sulla McLaren. Resta un nuovo scivolone della Federazione, visto che, stando a quanto riportato nella nota, un funzionario della FIA in direzione gara avrebbe comunicato alla Haas di avere un'ora di tempo per presentare ricorso. Peccato che il regolamento preveda che il limite possa essere superato solo se risulta "impossibile" farlo prima. Condizione che in questo caso non sussiste.

Si tratta di un pasticcio che va a sommarsi all'evidente divergenza di vedute tra il direttore di gara, Niels Wittich, e i commissari di Austin, visto che questi ultimi, nel documento che accoglieva il ricorso della Haas, hanno puntato il dito contro il primo per non aver esposto ad Alonso la meatball flag, la bandiera nera con disco arancione, durante la corsa. Ci è voluto l'intervento di una scuderia affinché lo specchietto divelto dello spagnolo diventasse un caso. Ma pure il ricorso non stava in piedi. E che la stessa Federazione perda di vista i cavilli del proprio regolamento non è un bello spot per la categoria.

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