F1 Academy: tanti cambiamenti in arrivo per il 2024, ma saranno veramente efficaci?

F1 Academy: tanti cambiamenti in arrivo per il 2024, ma saranno veramente efficaci?
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La F1 Academy ha annunciato il calendario della prossima stagione 2024. Sette gare che verranno disputate in giro per il mondo, solo due in Europa, al fianco della Formula 1. Ma tutto questo basterà ad incrementare il numero di donne nel motorsport?
18 ottobre 2023

Dopo essere stata annunciata lo scorso novembre 2022, la F1 Academy è giunta all'ultimo appuntamento stagionale, che si terrà ad Austin insieme al Gran Premio del Texas di Formula 1 e in diretta televisiva per la primissima volta. E' stato oggi reso noto quello che sarà il calendario della stagione 2024. Saranno ben sette le gare, soltando due sul suolo europeo, e faranno parte del weenend di gara della F1 insieme alla Formula 2 e Formula 3. Tutte queste novità basteranno ad incoraggiare maggiormente la presenza femminile nei massimi campionati organizzati dalla FIA e Liberty Media?

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La F1 Academy ha già compiuto un anno di vita. E' stata annunciata l'anno scorso dal volere della Formula 1 e Liberty Media, soprattutto dopo il "fallimento" registrato dalla precedente W-Series, voluta questa volta dalla FIA, di incrementare il numero di donne nel mondo del motorsport. Sono stati disputati fin ora solo sei weekend di gara, con due sessioni di qualifiche e tre gare ognuno, principalmente su circuiti dove la F1 ci corre durante la stagione e situati in Europa, al fianco di categorie come FIA WEC e DTM, senza mai ricevere una copertura live streaming. 

Adesso siamo giunti all'ultimo appuntamento e le cose per le giovani ragazze saranno totalmente diverse. Oltre e decretare la campionessa del 2023, il weekend di Austin, primo fuori dall'Europa per loro, a quasi tre mesi dalll'ultima gara a Le Castellet, verrà disputato al fianco della Formula 1, impegnata con il Gran Premio del Texas, e in diretta televisiva sui canali di Sky Sport. 

Sarà un banco di prova di quella che sarà la prossima stagione. Infatti dal 2024 la F1 Academy diventerà a tutti gli effetti un programma di supporto della Formula 1, grazie all'accordo raggiunto da Liberty Media con il promoter Formula Motorsport Limited, condiviso già dalla Formula 2 e dalla Formula 3. Le giovani ragazze, dunque, condivideranno il weekend di gara con la massima categoria e quelle propedeutiche. Godranno così di una migliore cassa di risonanza mediatica dato che le loro gare veranno finalmente trasmesse in diretta. 

La stagione avrà inizio in Arabia Saudita a Jeddah nel weekend del 9 marzo, per poi spostarsi in America a Miami nel mese di aprile. Sarà poi il turno di Montmeló (21-23 giugno) e Zandvoort (23-25 agosto). Il calendario si concluderà con le tre tappe asiatiche: Gran Premio di Singapore a fine settembre, del Qatar a inizio dicembre e infine quello di Abu-Dhabi. Il format non dovrebbe sostanzialmente variare rispetto a quello del 2023, anche se sarà difficile da far coinciliare soprattutto in occasione del GP della Spagna, dove saranno presenti tutte le categorie. 

Altra novità degna di nota è che ogni team di Formula 1 dovrà appoggiare una pilota della serie femminile che correrà con la livrea della squadra che rappresenterà. La gestione delle vetture resterà pressoché invariata, con i cinque team che si stanno già sfidando in questa stagione. Quello che cambia sarà che dieci delle quindici auto in pista avranno i colori di un team di F1. Attualmente già tre monoposto sono patrocinate da Sauber con Léna Bühler (ART Grand Prix), Alpine con Abbi Pulling (Carlin) e McLaren con Bianca Bustamante (Prema Team). 

 

 

La managing director della F1 Academy, Susie Wolff ha dichiarato: "Fiera di annunciare la nostra stagione 2024. Il calendario conferma la nostra ambizione di diventare una vera e propria serie globale, espandendo il nostro mercato e la visibilità della nostra missione. Vogliamo ispirare le giovani donne, mostrando che c'è spazioe anche per loro in questo sport. Correre al fianco della F1 ci aiuterà a raggiungere questo obiettivo". 

Stefano Domenicali, Presidente e amministratore delegato della F1 ha aggiunto: "Sarà fantastico avere la F1 Academy in pista in sette appuntamenti della Formula 1. Questa piattaforma globale, aiutata dal supporto di tutti i team di F1, arriverà ad un livello superiore. Le pilote potranno non solo sviluppare le proprie doti sui circuiti di F1, ma anche essere di ispirazione a tutte le donne nel mondo ad inseguire un futuro nel motorsport".

Dalle dichiarazioni di Susie Wolff e Stefano Domenicali si evince la volontà e l'impegno di voler aiutare le giovani donne a seguire i propri sogni ed entrare nel mondo del motorsport. Ma quanto messo in atto fin ora basterà realmente? E' una domanda difficile da rispondere. La FIA ci aveva già provato in passato con la W-Series, fallita nel 2021, quando non è riuscita a concludere la stagione per mancanza di fondi, eppure correvano già al fianco della F1. La campionssa assoluta della serie, Jamie Chadwick, fa parte del programma della Williams Racing Team, ma non ha mai avuto la possibilità di effettuare quel salto di qualità che le consentisse di iniziare la scalata verso la Formula 1, passando per le due formule propedeutiche (F2 e F3). E' stata costretta a cercare altrove.. adesso corre in America nella formula minore della IndyCar. Solo recentemente una donna è riuscita a disputare un test su una monoposto di Formula 1 ed è Jessica Hawkins con la Aston Martin del 2021. L'ultima era stata proprio Susie Wolff nel lontano 2014 nella prima sessione di prove libere del Gran Premio d'Inghilterra.

Perchè è così difficile per le donne entrare a far parte di questo mondo? Certamente può essere definito maschile perchè, numericamente parlando, la maggioranza di persone che lavorano in questo ambito è di sesso maschile. Ma una volta scesi in pista, indossata la tuta, i guanti, la balaclava e il casco, non c'è nessun tipo di differenza. Non conta essere donne o uomini. Importa saper fare quel che si deve fare: gestire la macchina, correre una buona gara e portare a casa il miglior risultato sperato. Eppure ancora oggi, nel 2023, si dà maggior peso a quelle che sono le credenze culturali, anche se dobbiamo ricordarci di un dato molto importante. Già nel 1958 una donna ha corso nella massima serie, ed è stata Maria Teresa De Filippis, seguiita poi da Lella Lombardi nel '74, Divina Gallica nel '76, Desiré Wilson nel 1980 e infine Giovanna Amati nel '92. 

 

Forse la Formula 1, Liberty Media e la FIA potrebbero fare molto di più, ma di fatto stanno già facendo qualcosa di grande. Vedere giovani donne che inseguono il proprio sogno è un'infusione di coraggio per le future generazioni. Ci vorrà tempo per abbattere quel grosso muro di credenze culturali secondo cui il motorsport non sia un ambiente adatto alle ragazze. Almeno si è iniziato questo lungo e faticoso processo. L'importante però è continuare, perseverare in quello che si sta facendo. Sarà fondamentale evitare l'errore fatto dalla W-Series. Le giovani pilote della F1 Academy devono essere aiutate concretamente ad approdare nelle formule propedeutiche che permettono loro di arrivare alla superlicenza, o non si andrà da nessuna parte. Nessuna donna arriverà in Formula 1 senza di quel pezzo di carta. Non mascheriamo questi progetti con l'ipocrisia come è stato già fatto, e Jamie Chadwick ne è l'esempio lampante. Ma ancora più importante sarà dare a Cesare ciò che è di Cesare. Colei che sarà la prima a debuttare in Formula 1 con un sedile ufficiale non dovrà farlo per questioni di marketing o altro, ma di legittimazione del proprio talento, proprio come accade per i piloti uomini. Quando accadrà poi non si dovrà pensare che la battaglia sia stata conclusa, ma solo iniziata. 

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