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Vedere Charles Leclerc scendere in pista a Fiorano con la neonata SF-23 è stato un piacere per gli occhi, e anche un grande stupore. Anziché tenersi tutte le carte nel mazzo, la Ferrari ha avuto il coraggio non solo di mostrare la sua monoposto, ma pure di farla girare sotto gli occhi attenti del pubblico adorante, dei giornalisti presenti in loco, e delle scuderie avversarie che seguivano da lontano. L'erede della F1-75, con le sue soluzioni che rappresentano un'evoluzione sofisticata di quanto di buono concepito dalla Rossa già lo scorso anno, si è presentata nel suo ambiente naturale, il tracciato di proprietà della scuderia di Maranello dove, una ventina di anni fa, la Ferrari disputava l'equivalente di interi GP per sviluppare la sua vettura.
Era il simbolo di un'era analogica, in cui i chilometri si macinavano in pista, e non al simulatore. E la Ferrari, che di quel passato glorioso porta ancora oggi il blasone, oggi è ritornata idealmente a quell'epoca ormai lontana, riavvicinando chi la Rossa la racconta e chi, invece, la sogna mettendoli davanti all'atto compiuto di uno sviluppo lungo mesi. È un segnale di grande audacia vedere Charles Leclerc e il compagno di squadra Carlos Sainz al volante, anche se per pochi giri, dell'erede della F1-75 appena svelata, con le sue forme rese affusolate da una ricerca tecnica per ridurre quella resistenza all'avanzamento che è stata il tallone d'Achille della monoposto 2022.
Vedendo la SF-23 fierissima in pista con la sua livrea rossonera e quella scritta Ferrari dal sapore vintage sull'ala posteriore, non abbiamo potuto fare a meno di giungere a una conclusione. Questa sì che è una vera presentazione, non la finta di una Red Bull che ha cercato in tutti i modi di nascondersi. A cominciare dalla presentazione di New York, con la monoposto dello scorso anno vestita della livrea 2023 definita RB19 pur non essendolo. L'imbarazzo evidente di Max Verstappen a domanda sulla sua nuova vettura rendeva evidente un bluff che la maggior parte dei tifosi si aspettava dopo che nel 2022 la maquette diffusa dalla FIA mesi prima era stata spacciata per la RB18.
L'effettiva RB19 ha poi fatto il suo debutto in pista a Silverstone, in uno shakedown blindato da cui sono trapelate solo alcune foto sgranate prese da molto lontano della nuova vettura, conservata lontana da occhi indiscreti. Immagini sfocate lontane anni luce dalla fiera presentazione della SF-23 di oggi, un attestato degli attributi della Ferrari. Che, beninteso, avrà sicuramente celato qualche dettaglio che arriverà in pista solo al momento debito. Ma non si nasconde dietro a degli specchietti per le allodole. Ritrovando quella buona dose di baldanza che una scuderia come la Rossa può e deve avere, lasciando agli altri l'eccesso di segretezza che tanto irrita gli appassionati.