Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sarà una Ferrari in… corto circuito domenica prossima al Red Bull Ring. La pista austriaca, infatti, è fra le più corte del mondiale in termini di tempo sul giro. In poco più di un minuto e cinque secondi (record di Carlos Sainz nel 2020 in gara con la McLaren) si percorrono i 4318 metri del tracciato che sorge ad oltre 600 metri di altitudine. Sarà una gara importante per due motivi: è la pista favorevole alla Red Bull che gioca in casa, ma sarà la controprova di quanto la Ferrari ha fatto vedere in Canada. Ovvero, la verifica degli aggiornamenti che a Montreal hanno permesso strategie conservative sul consumo gomme.
Visti gli altri aggiornamenti previsti per l’Austria, ala nuova anteriore, un fondo diverso, la controprova canadese su una pista completamente diversa, diventerà la cartina di tornasole della stagione. In una intervista recente Carlos Sainz ha detto che la macchina attuale era il frutto della vettura di inizio stagione 2022. Ovvero di quella macchina che aveva stracciato pole e concorrenza fino al GP di Spagna. Una macchina che, nella seconda parte di stagione, ha avuto un calo che è proseguito con la macchina attuale, figlia di quel concetto iniziale che sembrava la via giusta. Correre ai ripari è diventato l’imperativo di questa parte di campionato.
Ed ecco che su una pista corta e veloce, con distacchi minimi (dovuti proprio al poco tempo di percorrenza) ma con curve veloci e in contropendenza, salite impegnative dopo la prima curva fino al tornante in cima alla collina, sarà il modo importante e pratico per capire se le modifiche portate sulla SF23 vanno nella direzione giusta oppure se bisognerà rassegnarsi a una seconda parte di campionato in sofferenza. C’è poi un altro aspetto importante: il rinnovo del contratto di Sainz e Leclerc. Il secondo non dice nulla e ribadisce di voler vincere con la Ferrari (anche perché Red Bull e Mercedes sono già piene e forse in Aston Martin potrebbe liberarsi un posto in futuro) mentre lo spagnolo ha ribadito che non vuole correre con una scadenza sul collo. Ergo, chiede garanzie per il futuro altrimenti si guarderà intorno.
E questo significa solo una cosa: senza quella garanzia, Sainz correrà per se stesso e non per la squadra o per Leclerc nel caso servisse. Una spina nel fianco, che mette tutti in una situazione di stress ulteriore per i delicati equilibri interni del team, alle prese di una ricostruzione in corso e che, per forza di cose, con altre priorità oltre al quotidiano da smaltire. Leggi prossimo GP. Infine una nota sul meteo di domenica prossima. E’ prevista pioggia e temperature basse, più o meno come in Canada, una ulteriore complicazione in un quadro in cui servirebbe costanza di condizioni (per la Ferrari) per poter trarre le indicazioni migliori sul prosieguo del campionato.