F1 2021, i team critici con Liberty Media

F1 2021, i team critici con Liberty Media
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In Giappone i team manager si sono riuniti senza Liberty Media per discutere del futuro della F1. Diverse le perplessità sul piano per il 2021
20 ottobre 2018

Sembrava una delle solite riunioni in cui si decide di non decidere fra i team manager di F.1. Era avvenuta nel motor home della Mercedes, in Giappone, convocati da Toto Wolff e alla quale hanno partecipato tutti i team manager. Le voci ufficiali, poche, sentite in merito all'incontro, parlavano di idee per sviluppare lo spettacolo in futuro, di strategie differenziate e cose di questo genere. In realtà il malcontento è piuttosto diffuso fra le squadre nei confronti di Liberty Media, che al pari della FIA non è stata invitata all'incontro.

Fra gli argomenti trattati ci sono i diritti TV e il calo di ascolto che nel periodo 2008-2018 (fonte Racefans.net) è passato da 800 milioni di spettatori in chiaro a poco meno di 400 milioni, con una perdita del 50 per cento secca, mentre le immagini TV a pagamento, non hanno subito un sostanziale aumento, nè come audience tantomeno come incassi. E quindi il problema è come fare a incassare più soldi dalle TV senza perdere ascolto. Su questo fronte le idee Liberty Media, innovative e concentrate sullo sviluppo del web, non hanno convinto alcuni team manager, che hanno confessato di aver perso appeal verso gli sponsor, e che gli spazi che in passato venivano venduti a 5 milioni di euro, oggi in alcuni casi li danno a 800 mila euro! Un tonfo totale a fronte di spese aumentate (con la formula ibridi e costo motori contingentati sono aumentati di quasi 100 milioni per i top team) e incassi diminuiti.

L'anno scorso Liberty ha chiuso con una perdita di 160 milioni di dollari rispetto all'anno precedente, giustificati con minori entrate ma anche maggiori spese di investimento per promuovere il prodotto F.1. La tendenza quest'anno sembra essere la stessa, nonostante gli sforzi, le idee e gli uomini di Liberty Media che sono professionisti validissimi e preparati in tutti i settori, dalla tecnica alla comunicazione. Insomma, se qualcosa non funziona è il prodotto F.1 in sè non tanto chi lo gestisce. Le squadre, da sempre legate ai soldi dei premi che Ecclestone aveva saputo incrementare, adesso di fronte a questa riduzione di introiti e perdite di sponsor cominciano ad essere preoccupate.

Da qui la riunione quasi...carbonara del Giappone e la discussione su cosa fare a partire dal 2021, perché le macchine per quella stagione devono essere studiate e progettate fin dal prossimo giugno-settembre, quindi non c'è molto tempo a disposizione. Per cui oltre alla parte tecnica, audience, le TV (e ad esempio è stato portato il drastico calo di audience in Italia col passaggio totale alla Pay TV con svariati milioni di spettatori persi) e la distribuzione dei premi (che oggi avviene sul 68 per cento degli introiti totali mentre alcuni team vorrebbero partecipare alla spartizione sull'80 per cento se non di più, riducendo di fatto gli introiti del promotor, ovvero Liberty Media) sono argomenti bollenti che non sono facili da risolvere.

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