Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Diciamolo chiaro, il campionato F1 2020 è “andato” ma mai come ora, sotto sotto, il mondo ha bisogno delle gare automobilistiche internazionali, di eventi interessanti a portata globale. Avete idea dell’audience alla prima gara, anche fosse a porte iperchiuse senza Ferrari (ma ci sarà, e vincerà) e con 12 monoposto?
Bene, senza entrare nel dettaglio, pare che i vertici della F1 siano un po’ come certi governi sotto emergenza Covid. Lasciano trapelare, non il nuovo decreto in arrivo ma la bozza di calendario gare 2020. Fanno scrivere alle agenzie che forse, perché siamo sempre nel forse, ci sarà il Gran Premio d’Italia a Monza nel 2020. Potrebbe essere, visto che ormai è pacifico per chiunque che con l’epidemia ci si dovrà convivere a lungo, che il miraggio di un vaccino che risolve in breve illude solo gli stolti e che le cure vere, impattanti seriamente nel bene di tutti, sono lontane per la maggior parte della popolazione. Allora la F1 cosa può fare? Del suo meglio, appassionando ancora, facendo riviere prima di altri lo sport. Può dar luce all’auto, alle Case e ai valori d’intrattenimento in una Fase2 che accoglierebbe con attenzione, per il piacere degli sponsor.
Certo, attualmente la F1 e la sua programmazione canonica nel passato, inclusa quella finanziaria, sono gambe all’aria. Lo spazio per ripartire nel formato Covid-F1 però si comincia a intravedere. Ci saranno nazioni che otterranno permessi dai loro governi per ospitare una o due tappe; tifosi che non vedranno nulla dal vivo, squadre clienti a rimpolpare la griglia e altre novità sanitarie, a distanziare fisicamente il Circus dalle migliaia di persone classiche… Ma conta ripartire. In sicurezza approvata dai sanitari, ecco il punto.
Appena validato un protocollo per consentire la realizzazione eventi che sia accettabile, la F1 deve essere il primo, di quegli eventi. Lo può essere perché è iper-professionale e tecnologica; perchè rappresenta da anni "il massimo" la velocità, il controllo e la misura di quasi tutto accade nel suo perimetro (vedi Paddock).
A oggi, l’ultima ipotesi ventilata è quella che vede Gran Premi F1 al via in luglio: Austria e poi Inghilterra, doppia tappa magari, visto che la F1 è ancora molto europea, inglese e la logistica, con relative quarantene avrà un grandissimo peso. Poi se funzionerà a livello sanitario e nei trasporti, senza strascichi, anche Monza. Perché no?
Solo Red Bull e McLaren + resto degli inglesi devono avere GP casalinghi? I biglietti del Gran premio d’Italia poi, per assurdo, sono in parte già stati venduti ma nessuno sa come potranno essere fruiti. Importante, senza fare danni e magari aprendo una nuova via di fare sport nel post-Covid, è ripartire. Se riparte in estate il mondo dello sport a porte chiuse, Monza ci sarà, perchè troppo amata anche dai nostri governanti e simbolica. Lo sanno Liberty Media, la FIA e anche tutti i team, cominciano a volerlo e prefigurarlo. Questione non di azzardo adesso, ma di valido protocollo sicurezza condiviso almeno in parte di Europa, che prima o poi arriverà.