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La seconda giornata di test pre-stagione di Formula 1 a Barcellona si è conclusa con il miglior tempo di Charles Leclerc: il nuovo pilota della Ferrari ha colto il tempo di 1'18"247 con le C3, il compound intermedio tra quelli portati da Pirelli a Barcellona. Si tratta di un tempo di un decimo più lento rispetto a quello colto da Vettel ieri, anche se fare paragoni non è corretto, non avendo a disposizione dati sul quantitativo di carburante imbarcato.
Leclerc ha preceduto Lando Norris, in forza alla McLaren, secondo con le C2. Terzo è Kevin Magnussen, della Haas, davanti a Alexander Albon, della Toro Rosso, e al nostro Antonio Giovinazzi, al debutto come pilota titolare della Alfa Romeo. Il rookie della scuderia di Faenza ha avuto un inizio di sessione difficile: l'anglo-thailandese è finito nella ghiaia in curva 4, ma ha poi ripreso l'attività in pista.
La Mercedes continua il suo lavoro in sordina, senza cercare il tempo sul giro secco: Valtteri Bottas è sesto con le C3, mentre Lewis Hamilton, con la stessa mescola, è decimo. A separare i due piloti della Mercedes hanno pensato Pierre Gasly, della Red Bull, e Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo, della Renault. Se Hulkenberg ha totalizzato un'ottantina di giri, Ricciardo è stato protagonista di un inconveniente in mattinata: il flap dell'ala posteriore della sua R.S.19 situato più in alto si è staccato alla fine del rettifilo dei box, e l'australiano è finito in testacoda in curva 1.
Il primo giorno in pista di Pierre Gasly come pilota titolare della Red Bull si è concluso nel peggiore dei modi: a poco meno di un'ora dalla fine della sessione, Gasly ha perso il controllo della monoposto in curva 12 ed è finito a muro, danneggiando il posteriore della sua RB15. Chiudono la classifica Lance Stroll, della Force India, e Pietro Fittipaldi, in forza alla Haas.
Così come ieri, anche oggi la Williams non è scesa in pista: stando alle indiscrezioni che circolano nel paddock, la FW42 potrebbe saltare pure la giornata di domani. Una situazione, quella del team di Grove, che sembra essere decisamente complessa, forse più di quanto lasciato intendere.
Foto: Andrea Lorenzina e Stefano Arcari, PLAN Image