F1 2018: i segreti tecnici della Ferrari SF71H

La nuova Ferrari SF71H rappresenta un miglioramento rispetto alla vettura 2017 grazie agli interventi tecnici concentrati per risolvere il punto debole della monoposto che l'ha preceduta, la SF70H, le scarse prestazioni sui tracciati rapidi. Ecco quali sono gli accorgimenti studiati per renderla più prestazionale sulle piste ad alta velocità.

Il passo vettura (1) è stato allungato di parecchi centimetri (si parla di circa 10 in più). Un aumento di dimensioni che lo avvicina a quello della Mercedes, che era di 3760 mm nel 2017. La Ferrari, invece, aveva un passo di 3594 mm. Il passo più lungo ha permesso un allontanamento delle ruote anteriori dalla bocca dei radiatori in modo da ridurre l'interferenza dei vortici turbolenti creati dalla resistenza della ruota sui flussi lungo le fiancate. Il passo lungo penalizza la maneggevolezza della vettura nelle curve lente ma la rende più prestazionale sul dritto. 

Notevolmente ridotte di volume le bocche che portano aria ai radiatori (2). In assoluto sono quelle più piccole tra tutti i team, garantiscono una minore resistenza all'avanzamento e quindi più velocità di punta.

Anche se nella zona superiore non si restringono particolarmente come quelle Mercedes, tutta la zona inferiore delle pance posteriori (3) è stata ristretta a vantaggio aerodinamico.

Inedita, poi, è l'apertura frontale degli specchietti (4) che al suo interno presenta un flap a deviazione aria che permette di pulire i flussi e indirizzare aria all'interno delle bocche radiatori che come detto sono state rimpicciolite.

La nuova Ferrari con questi aggiornamenti conta di generare carico aerodinamico sul corpo vettura senza andare ad usare alettoni troppo grandi. Sono state eliminate alcune pinne sul corpo macchina, ridotte le prese aria dei freni, convogliatori intorno zona iniziale pance più puliti. Tutto è stato fatto per ridurre la resistenza aerodinamica e mitigare il punto debole della vettura dello scorso anno.

Disegno: Gabriele Pirovano