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Giovedì gnocchi, venerdì prove
Montreal - Si discute su come ridurre i costi in F.1 e ogni tanto viene fuori qualche bella idea sciocca. Ad esempio si vogliono limitare le prove libere del venerdì usandole come shake down di nuove soluzioni tecniche. L’idea che hanno partorito i fenomeni della F.1 è ridurre a 90 minuti la sessione, facendola partire il venerdì alle 17 in modo da far arrivare le squadre in pista venerdì mattina. Ciò consentirebbe il risparmio di una notte di albergo e le spese relative.
Inoltre girando meno consumerebbero meno motori e macchine. Il tutto moltiplicato 19 gare dovrebbe consentire un risparmio di qualche milione di euro di trasferte. Peccato che poi questi fenomeni della F.1 spendano 25 milioni di euro per i motor home o che per aggiornarli ne buttino via un altro paio di milioni e che di strutture ne usino addirittura tre o quattro durante l’anno.
Gli organizzatori si sono opposti perché non riuscirebbero a vendere i biglietti delle prove (ridicoli, il venerdì in pista la gente la devi spingere dentro figurati se pagano, vedi Spa o Monza o Barcellona) i team replicano che il venerdì pomeriggio la gente smette di lavorare e alle 17 ha il tempo per venire in pista senza dover perdere una giornata di lavoro.
Vero anche questo, ma se già oggi il venerdì non ha valore e gli spazi sui media si sono ridotti, e con le TV che hanno già pagato i diritti per trasmettere tutto, alla fine faranno degli sconti restituendo i soldi alle televisioni, oppure queste hanno pagato per tre ore di prove e ne hanno solo una e mezza? Si discute, si propone, ma alla fine non si esce dal vortice di sciocchezze senza venire a capo di nulla. Il tutto volendo ridurre i costi senza sapere come. E a pagare, al solito, sono i tifosi, perché pensate che gli organizzatori farebbero costare meno i biglietti?