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Il 13 maggio di 70 anni fa cominciava la gloriosa storia della Formula 1: in quel lontano giorno del 1950 a Silverstone andò in scena il primo GP di F1. A dominare quella giornata entrata nella leggenda fu Alfa Romeo, che monopolizzò tutti e tre i gradini del podio: a vincere fu Giuseppe "Nino" Farina, che a fine anno si sarebbe aggiudicato il titolo; secondo e terzo posto, rispettivamente, per un altro italiano, Luigi Fagioli, e per il britannico Reg Parnell. Il dominio di Farina al volante della sua Alfa Romeo 158 fu schiacciante: ottenne infatti il primo hat trick della storia della F1, grazie alla pole position e al giro più veloce in gara.
Merito di un progetto vincente, quello dell'Alfa Romeo 158, le cui radici risalivano addirittura al 1938. L'Alfetta 158 era equipaggiata con un propulsore 8 cilindri in linea da 1479 cc con compressore a due stadi. Partito da una potenza di 159 CV nel 1938, il motore subì negli anni un'evoluzione che lo portò a sviluppare quasi 300 CV in quel pomeriggio a Silverstone nel 1950. Una vettura vincente, la 158, che pose le basi per il bis del Biscione, ancora vincente nel 1951 con la 159, monoposto che consentì a Juan Manuel Fangio di aggiudicarsi il primo titolo della sua prolifica carriera in F1, categoria della quale fu una delle prime star.
Ma nel 1950 a dominare fu Nino Farina, che si laureò campione del mondo a 44 anni: Alfa Romeo vinse sei dei sette GP in calendario nel 1950 che furono scelti dalla FIA per assegnare il primo titolo piloti. Dopo di lui, solo un altro italiano fu in grado di vincere il mondiale di Formula 1: si tratta di Alberto Ascari, iridato nel 1952 e nel 1953 con la Ferrari. Alfa Romeo, all'epoca di proprietà dell'IRI, si ritirò dalla F1 nel 1952 per concentrarsi sulle vetture di serie. La Rossa, invece, dopo la prima vittoria a Silverstone il 14 luglio del 1951, ottenuta dall'argentino José Froilán González, diventò ben presto una realtà di punta della F1. Ma questa è un'altra storia.