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L'ultimo mondiale è datato 1974 e fu una grossa delusione per i tifosi della Ferrari visto che il titolo andò a lui, Emerson Fittipaldi invece che a Clay Regazzoni. Quasi 50 anni dopo, Emmo gira ancora per il paddock, accompagnato dal figlio Emmo che corre in F.4 e di cui il papà titolato è certo abbia le qualità per imporsi nel mondo delle corse. A vederlo col cappellino, occhiali da sole e capello biondo tinto, non sembra che siano passati quasi cinque decenni da quelle imprese. Si parla sempre della F.1 di una volta, delle gare di un tempo e dei piloti di quelle epoche, come la vede invece Emerson Fittipaldi, uno che di quell'epoca ha vissuto i momenti eroici e tristi?
"La F.1 di oggi? Bellissima, checchè se ne dica, è sempre spettacolare, difficile e combattuta. L'unica cosa che mi auguro è che la F.1 del futuro abbia meno aerodinamica e più grip meccanico, ovvero sia il pilota a fare la differenza e non un progetto più o meno riuscito, che sia il piede e la testa del pilota a fare capire cosa sa fare. Che ritorni "l'arte del pilotaggio" per come la vedo io".
In effetti a Spa o in Russia, col bagnato, si è visto che queste monoposto sono inguidabili e quindi l'arte del pilotaggio viene meno...
"La F.1 è sempre bellissima e difficile, per cui preferisco pensare a piste impegnative come quella di Monza, dove la velocità è tale che non puoi fare il minimo errore e dove l'arte della guida può emergere, perché sembra una pista facile, ma non lo è affatto".
Hai parlato di Monza e viene in mente un GP di 50 anni fa, quando portasti in gara la Lotus con motore a turbina, oggi è impensabile con queste regole vedere qualcosa di diverso...
"Esattamente 50 anni fa, come passa il tempo! Fu una idea di Colin Chapman e aveva un grosso potenziale da sviluppare. La federazione però vietò subito quel tipo di motore, perché temeva che tutta la F.1 sarebbe cambiata coi motori a turbina invece che a scoppio. Un peccato davvero".
A parte quel 71 con la turbina, rimasto negli annali, poi nel 72 a Monza hai vinto il mondiale proprio sulla pista di casa della Ferrari...
"L'Italia, mia patria di origine, mi ha sempre dato grandi soddisfazioni e vincere il titolo a Monza per me è stato qualcosa di unico e incredibile, per questo sono molto legato a questa pista, ai suoi ricordi e al fatto che con mio figlio Emmo, bazzichiamo ancora l'Italia visto che lui corre e devo dire è molto bravo".
Beh, gli italiani però ricordano anche il GP Usa del 74 quando vinsi il titolo a danno di Clay Regazzoni e della Ferrari...
"C'era molta tensione, era l'ultima gara ed eravamo a pari punti con Clay, io sono arrivato davanti a lui e vinsi il mondiale. Ma non ci fu niente di strano o di segreto, erano le corse".
Hamilton e Verstappen, come te e Regazzoni? Come vedi la sfida mondiale a due?
"Bellissimo davvero, per la F.1 è un momento molto buono avere una sfida così fra questi due grandi campioni. Come dicono in Gran Bretagna, Verstappen è fatto della pasta mondiale, ha le qualità per vincerlo, gli ingredienti li ha tutti, gli serve la macchina e la squadra senza fare errori nelle prossime gare".
Ma si possono paragonare i due piloti attuali a qualcuno del passato? Lo so altri tempi, altra epoca, però la loro carica agonistica potrebbe ricordare altri episodi...
"Ogni pilota ha una personalità e uno stile di pilotaggio unico, i due sono bravissimi e non si possono paragonare a nessuno di altre epoche. Sono due talenti incredibili, enormi. Se vince Verstappen è un cambiamento importante per lo sport, introduce qualcosa di nuovo rispetto a Lewis e dal mio punto di vista direi che la F.1 ha voglia di qualcosa di nuovo, perché il nuovo attira sempre e crea interesse. Mi piacerebbe vedere qualcosa di nuovo".
Venendo al nuovo e al futuro, come va tuo figlio Emmo in F.4?
"Benissimo, va forte, corre un campionato scandinavo che costa molto meno, sono tutti amatori e non è come in Spagna o Italia dove sono molto più professionali ma costosi. Ha vinto delle gare di recente, va forte. Mi auguro di vederlo in F.1".